In crescita il mercato dei prodotti veterinari in farmacia

L’aumento del numero e del ruolo degli animali d’affezione all’interno delle famiglie italiane ha comportato negli ultimi anni una maggiore attenzione alla salute e al benessere animale.

In considerazione di ciò, è nato il concetto di “farmacia pet-ferenziale“, che si pone l’obiettivo di dare la giusta consapevolezza al valore che ricopre un approccio consulenziale dei professionisti della salute, il Medico Veterinario in primis e il Farmacista, per promuovere l’impiego corretto del medicinale veterinario anche in ambito domestico e mitigare i rischi del fai-da-te terapeutico.

Il comparto dei prodotti veterinari rappresenta oggi uno dei pochi segmenti del mercato della farmacia che cresce a un ritmo stabilmente positivo.
Lo confermano i dati di Iqvia: il mercato chiude il 2018 con un totale di 14,6 milioni di confezioni vendute, per un giro d’affari appena inferiore ai 340 milioni di euro che equivale al 3% del fatturato complessivo del canale farmacia.

Rispetto all’anno precedente ne deriva una crescita a valori del 6,8%, che sale addirittura al 10,4% se si restringe l’analisi al solo segmento dell’extrafarmaco veterinario. In aumento anche il prezzo medio, che sale dai 22,77 euro del 2017 ai 23,18 dell’anno successivo.

Anche se cresce a un ritmo inferiore, il farmaco rappresenta il segmento più importante della veterinaria in farmacia, dove genera l’80% del giro d’affari complessivo.

La classe farmaceutica più rilevante è quella degli antiparassitari (con una quota di mercato del 40%), seguita a distanza da antimicrobici sistemici e cardiovascolari. Per ritmo di crescita, invece, si distinguono i dermatologici (22,6%), seguiti a diverse lunghezze dai cardiovascolari (10%).

Positivo anche l’andamento dei prodotti (alimentazione, tolettatura e medicazione) rispetto ai farmaci.

Alcune regioni italiane esprimono un trend notevolmente superiore alla media nazionale. Sia fra i mercati più importanti (Lombardia, Veneto) sia fra le aree più piccole (Trentino Alto Adige e Marche).

La distribuzione regionale vede comunque la Lombardia e altre regioni del nord/centro tra le più potenziali del mercato.

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