Sinasfa: il nuovo CCNL ha tolto diritti acquisiti e ricompensati

“A distanza di cinque mesi dal rinnovo del contratto si delineano sempre più chiaramente le conseguenze che giorno per giorno ricadono su tutti noi di un accordo che potrebbe essere definito uno dei peggiori di sempre. Non abbiamo la presunzione di parlare a nome di tutta la categoria visto che altre organizzazioni di farmacisti non titolari hanno appoggiato i sindacati al tavolo, affinché fosse firmato questo accordo con norme che a nostro modo di vedere ci penalizzeranno per decenni”.

È quanto si legge in un comunicato di Sinasfa che intende chiarire come funzioneranno i permessi retribuiti dal 1° novembre 2021.

“Con il vecchio contratto avevamo come permessi le quattro festività abolite e 40 ore di permessi retribuiti – afferma Sinasfa -.Con il nuovo, tutti i farmacisti cha abbiano 5, 10, 20 anni o più di anzianità di servizio o che siano neolaureati, se assunti dal 1° novembre 2021 saranno equiparati per quanto riguarda i permessi”.

“I colleghi assunti prima del 1° novembre 2021 mantengono invariate le 32 ore di ex festività e le 40 ore di permessi fino a che non cambiano farmacia, poi potranno conservare l’anzianità di servizio solo a decorrere dal 1°novembre 2021 in poi”.
“Chiunque firmerà un nuovo contratto dal 1° novembre in poi potrà godere soltanto delle 32 ore di ex festività e maturerà nell’arco di sei anni, considerando anche l’anzianità di servizio dal 1° novembre 2021 in poi, le 40 ore di permessi retribuiti”.

Secondo il sindacato dei non Titolari, questo creerà enormi problemi: “da un punto di vista economico, chi ad esempio è assunto il 1° novembre del 2021 sperando di lavorare continuativamente per i successivi 6 anni, perderà rispetto al vecchio contratto 180 ore di permessi in 6 anni, permessi che se non usufruiti vengono pagati in busta paga entro il 30 giugno dell’anno successivo e che ammontano a circa 2000 € lordi per 180 ore, in pratica 450 euro l’anno per i primi tre anni”.

“Federfarma – evidenzia il comunicato – a nostro parere ha raggiunto tutti gli obiettivi che si era prefissata per questo rinnovo, per cui pur essendo la nostra controparte, per onestà intellettuale, non possiamo che riconoscere che i loro farmacisti sindacalisti hanno svolto in maniera esemplare il mandato conferito loro dai titolari di farmacia loro iscritti”.

“Per quanto riguarda noi farmacisti collaboratori, abbiamo ancora una volta avuto la conferma che alle chiacchiere di circostanza per l’importanza e per la professionalità con cui svolgiamo il nostro ruolo non ci è stato dato un minimo di riconoscimento. Anzi! Nonostante tutto quello che è accaduto in questi anni di pandemia e la nostra disponibilità incondizionata che ha portato centinaia di milioni di euro nelle casse dei titolari, siamo stati come al solito ripagati con un rinnovo che ci ha tolto diritti acquisiti e ricompensati con un aumento di 0,25 centesimi l’ora. È da oltre 40 anni che le cose vanno così per cui è inutile continuare a prenderci in giro sperando che la prossima volta qualcosa possa cambiare”, sentenzia Sinasfa.

“Se non vogliamo restare in queste condizioni, che non potranno che peggiorare nel corso degli anni e con i prossimi rinnovi, dobbiamo cambiare radicalmente questo sintema che a nostro modo di vedere tutela solo ed esclusivamente la farmacia e non il farmacista. E’ possibile farlo e secondo noi è arrivato il momento di organizzarci con tutti i mezzi a nostra disposizione per riequilibrare questo sistema, pertanto invitiamo i colleghi che volessero impegnarsi concretamente a contattare Sinasfa, conclude il comunicato.

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