Report PGEU: carenza di farmaci nelle farmacie europee peggiorata nel 2023

Lo scorso anno ogni farmacia dell’UE ha dedicato in media quasi 10 ore settimanali a far fronte alla carenza di medicinali: è il dato più alto da quando il PGEU ha avviato i sondaggi sulle carenze, nel 2013. È quanto emerge dal PGEU Medicine Shortages Report 2023, rapporto annuale dell’associazione dei farmacisti europei.

Negli ultimi 12 mesi il 65% dei Paesi che hanno riposto al sondaggio – si legge nel documento – ha riscontrato carenze di medicinali: solo nei Paesi Bassi lo scorso anno si sono registrate 2.292 carenze che hanno interessato circa 5 milioni di persone. Altri paesi come Svezia, Portogallo e Spagna hanno registrato un aumento significativo del numero di carenze. Tutti i Paesi risultano aver registrato una carenza di antinfettivi per uso sistemico, come gli antibiotici sono stati riscontrati in tutti i paesi.

Inoltre, il 96% dei paesi ha registrato una carenza di medicinali per i sistemi respiratorio e cardiovascolare (92%). Il più frequente i medicinali in carenza erano antinfettivi per uso sistemico, medicinali per il sistema cardiovascolare e medicinali per il sistema nervoso.

Le principali cause delle carenze indicate dai farmacisti sono: interruzione/sospensione del processo produttivo (65%); tariffazione nazionale e strategie di approvvigionamento (ad esempio politiche di appalto) (62%); elevato e inatteso aumento della domanda di medicinali (50%), come nel caso di formulazioni pediatriche di antibiotici.

Nella maggior parte dei paesi (92%), le farmacie segnalano perdite finanziarie dovute al tempo investito affrontare le carenze e le maggiori responsabilità amministrative (81%), effetti negativi come la diminuzione della fiducia dei pazienti (77%) e ridotta soddisfazione dei dipendenti (73%).

Le conseguenze più gravi per i pazienti segnalate dai farmacisti: l’interruzione del trattamento, l’aumento dei ticket dovuti ad alternative più costose o non rimborsate (73%) e trattamento non ottimale con riduzione efficacia (73%). Le contromisure in caso di carenza vanno dalla sostituzione generica alla preparazione delle formulazioni di compounding (50%) e all’adeguamento di terapia e posologia (50%).

“Nonostante i farmacisti continuino ad impegnarsi per trovare soluzioni, le carenze lasciano ancora molti pazienti senza il trattamento prescritto – ha dichiarato il presidente della PGEU, Aris Prins -. Questa situazione provoca frustrazione e disagio per i pazienti e mina la loro fiducia nei farmacisti e nel sistema sanitario. Causano inoltre stress al personale delle farmacie e impongono un onere amministrativo aggiuntivo al lavoro quotidiano delle farmacie”.

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