Come cambia la professione del farmacista. Grande partecipazione all’evento di Catanzaro

Un momento di confronto intenso, che ha offerto spunti di riflessione importanti ed un approfondito dibattito finalizzato a stimolare il cambiamento. L’intento era quello di dimostrare come ne periodo pandemico e non solo, i farmacisti siano stati in grado di andare oltre la semplice dispensazione del farmaco e avvicinare il cittadino ad usufruire dei servizi sanitari in maniera più veloce.

Le nuove possibilità per la farmacia e per il farmacista, figura cardine per lo sviluppo del sistema sanitario, sono state al centro del convegno dello scorso 4 marzo dal titolo “Il Farmacista: da Clark Kent a Superman – Come diventare un “Supereroe”!”.

Un evento che ha registrato una grande partecipazione ed è stato capace di coinvolgere i partner tradizionali della farmacia, le aziende produttrici e i distributori intermedi, con i quali la farmacia condivide quotidianamente le criticità, ma anche le opportunità che si presentano via via nel contesto in cui siamo tutti chiamati a operare.

“Da anni ormai Federfarma Catanzaro organizza un convegno su questi temi, ma per questa edizione abbiamo voluto andare oltre, spostarci cioè su un’altra dimensione, quella dei supereroi e dei superpoteri – ha spiegato il presidente di Federfarma, Enzo Defilippo -. Non l’abbiamo fatto perché ci siamo montati la testa o per fare scena, ma perché l’esperienza condotta durante la pandemia ha avuto un impatto travolgente sull’attività delle farmacie. Da una parte, infatti, la pandemia ha creato una pressione enorme sulle farmacie, costringendole in pochissimo tempo a riorganizzare la propria attività, a dare risposte a una popolazione impaurita e disorientata di fronte a un evento ignoto e devastante e a supportare il servizio sanitario sul fronte del contenimento dei contagi. I farmacisti di comunità, quindi, hanno dimostrato di avere le capacità per fare di più e, soprattutto, per farsi carico di prestazioni che altre strutture sanitarie non erano in grado di erogare in modo tempestivo e sicuro.
Certo questo non basta per essere o essere definiti supereroi, però è un primo passo verso una farmacia nuova, ancora più vicina ai cittadini, in grado di sconfiggere il male, che non è il cattivo di turno, ma una serie di criticità che penalizzano innanzitutto i cittadini”.

“C’è poi tutto il settore delle prestazioni private, su cui c’è molto da lavorare, per attrezzare la farmacia a gestire un contesto in cui sono presenti nuovi competitors, nuovi strumenti di comunicazione e di vendita, nuovi bisogni da soddisfare da parte di consumatori sempre più evoluti ed esigenti – ha continuato Defilippo -. Quali passaggi sono necessari a questo punto per permettere al farmacista di trasformarsi realmente in un supereroe o, per lo meno, in un professionista dotati dei “poteri” necessari per affrontare in modo efficace il nuovo contesto e rafforzare il proprio ruolo all’interno del sistema e della società? Il primo passaggio fondamentale è quello della formazione; il secondo è quello della capacità di gestire in modo efficace gli strumenti digitali, per rendere la farmacia uno snodo ineludibile del sistema sanitario. Il terzo fronte è quello della riorganizzazione dell’attività della farmacia, intesa come ridefinizione degli spazi per l’erogazione dei servizi, della comunicazione per adeguarsi ai nuovi canali e alle nuove abitudini dei cittadini (social e altro), delle relazioni con gli altri operatori, per costruire una rete di presidi sul territorio che consenta effettivamente la presa in carico dei pazienti cronici, anziani, fragili”.
“In questo senso – ha concluso Defilippo – sono convinto che il farmacista potrà diventare un supereroe solo se, oltre ad impegnarsi in prima persona per ammodernare la propria attività e adeguarla alle nuove esigenze collettive, avrà il supporto dell’intera filiera; filiera che, peraltro, ha tutto da guadagnare da una farmacia forte, moderna, efficiente, in grado di valorizzare i prodotti che dalle aziende attraverso i distributori arrivano ogni giorno sui suoi scaffali”.

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