Caos vaccinazioni. In molte province esclusi i farmacisti delle parafarmacie

Dopo non poche polemiche e mediazioni con i rappresentanti di categoria, i farmacisti sono giustamente rientrati, in quanto operatori sanitari a rischio, fra le fasce “privilegiate” a cui somministrare il vaccino anti-Covid.
Una precedenza che, però, si sta concretizzando a macchia di leopardo e che sta vedendo un paradosso assurdo in molte Regioni e province italiane. L’anomalia riguarda i farmacisti delle parafarmacie esclusi dalle Aziende sanitarie locali.
“In alcuni casi – come spiega Davide Gullotta presidente della FNPI (Federazione Nazionale delle Parafarmacie Italiane) – gli elenchi corrispondevano a quelli inviati dalle Federfarma locali, ritenuti dunque attendibili e ufficiali ma che non contenevano, ovviamente, i nomi dei colleghi delle parafarmacie. In altri casi – continua Gullotta- come in Calabria, si è trattato di un’errata comunicazione poiché è stata inserita la dicitura “farmacista di comunità” che ha creato l’equivoco.
Dopo le segnalazioni ai rappresentanti della FOFI, alcune Regioni come la Puglia hanno fatto dietro-front e modificato gli elenchi. Ma la situazione rimane ancora critica in Calabria e in alcune province come Messina, Chieti, Alessandria e Catanzaro.
Proprio da quest’ultima arriva la notizia di una farmacista di Parafarmacia malata di sclerosi multipla, per la quale la priorità al vaccino dovrebbe essere alta considerati i rischi ai quali sarebbe esposta da un eventuale contagio.
Assente dagli elenchi regionali e come ha dichiarato la stessa farmacista, almeno altri 150 colleghi affetti da gravi patologie in tutta Italia, si trovano nella medesima situazione.

Christian Petrelli

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