Asma grave, un farmaco biologico blocca l’azione infiammatoria

L’asma grave è definita una patologia complessa che può dipendere da diversi fattori. Individuare il percorso terapeutico migliore per ogni singolo assistito è difficile.
Sono circa 300.000 i pazienti affetti da asma grave in Italia. Per loro adesso c’è una nuova opportunità terapeutica, tezepelumab, capace di ridurre il rischio di mortalità e di ospedalizzazione.
Si tratta di un anticorpo monoclonale, primo di una nuova classe di farmaci biologici che agisce a livello della barriera epiteliale, in grado di bloccare l’azione di una sostanza infiammatoria chiave nello sviluppo della malattia.
“L’asma grave è correlato a un importante bisogno clinico insoddisfatto ed è inoltre fortemente sotto-diagnosticato. Nell’ottica di una migliore gestione della patologia, l’avvento dei farmaci biologici non ha solo portato un cambio di prospettive nella comprensione dei meccanismi di malattia ma ha portato benefici trasversali, migliorando significativamente l’impatto della malattia sulla qualità di vita dei pazienti”, commenta a la Repubblica Giorgio Walter Canonica, Professore & Senior Consultant Centro di Medicina Personalizzata Asma e Allergie Humanitas University & Istituto Clinico e di Ricerca IRCCS Milano. L’approvazione di tezepelumab -continua- non risponde solamente a un importante bisogno clinico insoddisfatto, ma rappresenta un ulteriore passo in avanti per il trattamento dell’asma grave che ci consentirà di mirare verso una sempre più efficace personalizzazione della terapia e ampliare le opzioni terapeutiche per rispondere alle necessità specifiche dei pazienti affetti dalla malattia”.
Le prove della sua efficacia in termini di riduzione di riacutizzazioni della malattia e la conseguente approvazione da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco si basano su risultati positivi dello Studio di Fase IIb Pathway e dello Studio di Fase III Navigator.
La sicurezza e il miglioramento della funzionalità polmonare a lungo termine sono state confermate nello studio di estensione a due anni Destination.
Gli studi clinici ne hanno evidenziato l’efficacia su 2mila pazienti con una riduzione clinica significativa delle esacerbazioni, dal 50 fino ad oltre l’80%.

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