Politica del farmaco e dei dispositivi medici

Sono stati innumerevoli e tutti molto interessanti gli interventi nel corso della due giorni organizzata a Como da Motore Sanità. La Winter School con autorevoli ospiti del settore sanitario italiano, ha affrontato i temi relativi alla trasformazione dei processi di cura e la presa in carico del paziente cronico.

Nella sessione pomeridiana della seconda giornata ha preso parte anche il presidente della FOFI Andrea Mandelli.
“La modifica dei payback della farmaceutica- ha dichiarato Mandelli- è sicuramente una delle priorità nel generale riassetto della governance del comparto farmaceutico, ma da sola non può risolvere il problema dei tetti di spesa programmati che ogni anno si confermano insufficienti. Oggi la spesa pubblica per l’assistenza farmaceutica è inferiore alla spesa media dei paesi UE, e una ulteriore stretta non terrebbe in considerazione quanto l’investimento nel welfare sia anche una leva economica importante per il sistema-paese”.

Giovanna Scroccaro, Direzione Farmaci, Dispositivi e Protesica, Regione del Veneto ha introdotto la tavola rotonda intitolata ‘La politica del farmaco e dei dispositivi medici dall’HTA al payback’, un tema sfidante da sostenere.
Gli attuali sistemi di controllo della spesa dei farmaci a livello statale consistono nella definizione del prezzo rimborsato, la limitazione di alcuni ambiti di utilizzo e il payback.

A queste misure si aggiungono azioni regionali finalizzate a migliorare l’appropriatezza prescrittiva e gli acquisti tramite gara.
Nonostante queste misure il tetto programmato di spesa dei farmaci viene superato ogni anno e l’unico mezzo per compensare l’eccedenza di spesa è rappresentato dal payback.

Per i dispositivi medici non esiste nemmeno una definizione nazionale del prezzo, che è libero e contrattato unicamente a livello periferico dalle singole centrali di acquisto: la conseguenza è l’ampia e non giustificata variabilità regionale dei prezzi.  Anche per i dispositivi medici il tetto di spesa programmato dallo Stato viene superato ogni anno.

Il pay back dei farmaci e dei dispositivi rappresenta quindi una opzione oggi non eliminabile nella prospettiva del servizio sanitario nazionale che rappresenta il principale acquirente dei farmaci e dei dispositivi medici, almeno fino a quando non verranno messe in atto misure alternative efficienti che consentano di garantire i livelli di spesa programmati.

“Lo scompenso cardiaco sta diventando la più frequente causa di ricovero in tutta Italia – ha detto Sebastiano Marra, direttore Dipartimento Cardiologia Villa Pia Hospital, Torino – generalmente sono pazienti anziani, complessi e con molte comorbidità.
Per questo, la diagnostica è importante poiché tende a darci informazioni sempre più precoci nel prevenire recidive. Inoltre, la terapia interventistica ci sta permettendo di trattare pazienti considerati senza speranze fino a pochi anni fa.
Non si tratta solamente di migliorare la vita, ma sicuramente la qualità.

La regione Campania ha come snodo strategico il nuovo Tavolo permanente per la farmaceutica regionale.
Ne ha parlato Ugo Trama, responsabile della UOD 08 ‘Politica del Farmaco e Dispositivi’ presso la Direzione Generale per la Tutela della Salute e il Coordinamento del SSR, Regione Campania.

“Il Tavolo si riunisce mediamente con cadenza mensile, e vi partecipano clinici, farmacisti, farmacologi e esperti di farmacovigilanza. Secondo la strategia regionale si va verso un superamento del prontuario regionale eanalogamente perdono di significato i prontuari locali.
Inoltre, il Tavolo ha anche responsabilità in tema di HTA (Health Technology Assessment) e di monitoraggio consumi e si avvale principalmente della collaborazione dell’Università ‘Federico II’ di Napoli.

Per quanto concerne gli acquisti la Regione si avvale della centrale di acquisto SoReSa per circa il 70-80 per cento, che cura anche la piattaforma per monitorare e incrociare registri e consumi.

Per la gestione dei payback, ove previsti, l’intenzione regionale è quella di ritornarli alle aziende”.

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