Coronavirus. Tocilizumab e remdesivir potenziali armi terapeutiche per combattere l’infezione

Il protocollo per la sperimentazione scientifica del Tocilizumab per il trattamento della polmonite indotta dal coronavirus non ancora approvato dall’Aifa è in corso di valutazione per l’approvazione.

Intanto l’uso del Tolicizumab prosegue nelle corsie dell’ospedale Cotugno di Napoli, la prima linea della battaglia al virus in Campania.

Il farmaco Tocilizumab è un anticorpo monoclonale, che ha come obiettivo l’interleuchina-6, una citochina prodotta dal sistema immunitario e che caratterizza molte situazioni di infiammazione cronica. Nell’ambito di una situazione di stress respiratorio l’interleuchina-6 è la citochina maggiormente implicata.

Il protocollo, messo a punto dall’ospedale di Napoli e inviato all’Agenzia italiana del farmaco, rappresenta una speranza contro la polmonite severa e potrebbe rivelarsi una buona soluzione per la guarigione di tanti pazienti affetti da coronavirus.

Il protocollo di Napoli è stato adottato anche da Toscana, Puglia, Calabria, Lombardia e Marche.

Intanto l’Aifa ha annunciato che l’Italia parteciperà ai 2 studi di fase 3 promossi da Gilead Sciences per valutare l’efficacia e la sicurezza della molecola sperimentale remdesivir negli adulti ricoverati con diagnosi di COVID-19.

Gli studi saranno inizialmente condotti presso l’Ospedale Sacco di Milano, il Policlinico di Pavia, l’Azienda Ospedaliera di Padova, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma e l’Istituto Nazionale di Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani.

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