Vaccinazione anti covid e allergie: cosa fare, come fare

Responsabili delle reazioni allergiche potrebbero essere alcuni eccipienti (PEG, o polietilenglicole, e polisorbato) presenti nei vaccini attualmente disponibili ed in diversi prodotti farmaceutici, cosmetici ed industriali.

Pertanto potrebbe essere utile sottoporre i pazienti con precedenti reazioni avverse a vaccini o farmaci ad una valutazione allergologica per identificare tra gli eccipienti il PEG o i polisorbati, in modo da sottoporli ad un esame allergologico che escluda una reale allergia a tali sostanze e ridurre il rischio di anafilassi.

È quanto ha affermato Eleonora Nucera, docente di Allergologia all’Università Cattolica Campus di Roma e direttore dell’Unità Operativa semplice di Dipartimento di Allergologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.

È importante identificare tra gli allergici le categorie “a rischio” che potranno essere vaccinate, ma con particolari precauzioni, spiega l’esperta.

Si tratta di soggetti affetti da mastocitosi (una patologia caratterizzata da un’accumulo di cellule che facilmente liberano istamina con un aumento del rischio di anafilassi), di soggetti che in passato hanno avuto reazioni anafilattiche da allergia alimentare, a farmaci, a puntura d’imenotteri o al lattice o pazienti affetti da asma grave non controllato.

In tali pazienti – avverte Nucera – la vaccinazione anti-COVID dovrà essere associata ad una terapia antistaminica preventiva ed eseguita da personale formato al riconoscimento immediato e alla gestione delle emergenze allergologiche, in ambiente in cui sono disponibili tutti i presidi ed i farmaci per poter prontamente affrontare eventuali reazioni.

I pazienti con allergia respiratoria lieve, orticaria cronica, allergia da contatto possono sottoporsi con tranquillità alla vaccinazione in assenza dei sintomi che possono essere controllati con la terapia sintomatica.

In questi casi può essere utile effettuare una valutazione allergologica al fine di valutare le condizioni cliniche attuali del paziente ed eventualmente prescrivere a scopo prudenziale una terapia antistaminica che dovrà essere iniziata alcuni giorni prima la vaccinazione e proseguita per alcuni giorni dopo, conclude la docente.

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