Tamponi e vaccini in farmacia: il primo ostacolo è la burocrazia

Nel corso di un intervento al TGCom24, il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli, è tornato sul tema dell’esecuzione dei tamponi rapidi nelle farmacie.
“Abbiamo da tempo dato la nostra disponibilità a eseguire questi test, e i test sierologici, nei nostri presidi,” ha detto  “perché è evidente a chiunque che l’unica via per riprendere le attività quotidiane ora sospese è attuare una massiccia attività di screening e tracciamento. Purtroppo la situazione è ancora troppo disomogenea, a dispetto del fatto che dove si è scelto di coinvolgere i farmacisti in queste attività, mi riferisco innanzitutto al Lazio, al Piemonte e all’Emilia Romagna, i cittadini hanno apprezzato la possibilità di accedere rapidamente ai test”. Per il presidente della FOFI è sbagliato che queste esperienze positive non siano generalizzate a tutto il paese, considerato che è possibile erogare queste prestazioni in sicurezza, sia per gli operatori sia per i pazienti, “per esempio, ricorrendo anche a strutture mobili esterne alle farmacia. Il primo ostacolo da rimuovere è la burocrazia“ ha aggiunto.
“Quella della pandemia è una situazione straordinaria, per la quale si deve ricorrere a soluzioni non convenzionali e non fossilizzarsi su regole ormai superate. Questo vale anche per il tema delle vaccinazioni contro il SARS CoV-2: se dobbiamo vaccinare decine di milioni di persone, somministrando due dosi, è evidente che si deve ampliare il numero dei professionisti abilitati a farlo. Ricordo” ha concluso Andrea Mandelli “che in Gran Bretagna è già stata emanata una legge che consente anche a infermieri, ostetriche e farmacisti l’esecuzione di queste vaccinazioni. Bisognerà formarsi e ottenere una certificazione? Siamo pronti a farlo, come abbiamo già dichiarato in tutte le sedi. Non è più il momento di rimandare decisioni inevitabili”.

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