Rovigo. Le farmacie diventano sportelli antiviolenza

Un aiuto mirato per le donne che subiscono abusi, violenze fisiche e psicologiche. È questo l’obiettivo del progetto “Mimosa” a cui hanno aderito le farmacie di Rovigo. A sottolineare la bontà dell’iniziativa il presidente della Provincia, Marco Trombini, il consigliere provinciale Michele Aretusini, Claudia Pietropoli, presidente Sunifar Rovigo e l’assessore ai servizi sociali del Comune di Rovigo Patrizia Borile. “Le farmacie possono essere le prime frontiere per intercettare il disagio psicologico o il pericolo fisico della categoria femminile – commenta il presidente della Provincia –. Mi fa davvero piacere ospitare qua, a palazzo Celio l’iniziativa che promuovo a nome di tutti i Comuni del territorio ognuno dei quali ospita almeno una farmacia”. “Devo ringraziare il consigliere Michele Aretusini e anche il presidente della Provincia che hanno accolto il mio invito a sostenere l’iniziativa – spiega Claudia Pietropoli –. Questo progetto è un viatico per la riqualificazione della nostra professione non solo dal punto di vista sanitario ma anche sociale. I farmacisti, e ricordiamo che il 70% è donna, non sono solo dispensatori di farmaci ma anche operatori nel sociale. Noi, che siamo presidi sul territorio più ancora dei medici di base che purtroppo ormai nei piccoli paesi mancano, possiamo e vogliamo intercettare il disagio. Noi non ci vogliamo sostituire ai centri antiviolenza ma condividere la missione sociale cercando di recepire eventuali situazioni di criticità in farmacia e indirizzando le vittime verso i centri. Un progetto di prevenzione e contrasto alla violenza che prevede anche la stampa di brochure informative con tutti i numeri utili per le vittime. Le farmacie della provincia di Rovigo sono state le prime in veneto ad aderire a questa iniziativa nazionale”. Nel pieghevole che sarà disponibile in tutte le farmacie e centri antiviolenza è contenuta nella prima parte una piccola guida con una serie di tipologie di violenza: fisica, psicologica, economica. Nell’altra pagina cosa fare se “Tu non sei un problema, tu hai un problema” e come muoversi “ricordati che è sempre possibile trovare una soluzione o parlare di quello che stai vivendo con qualcuno che ritieni possa capirti”.

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