Papa Francesco incontra Banco Farmaceutico. “Grazie per quello che fate”

Sabato 19 settembre, Papa Francesco ha accolto, in un’udienza privata, la Fondazione Banco Farmaceutico onlus. L’incontro è avvenuto in Aula Paolo VI. All’evento, hanno partecipato circa 200 persone.

“Chi vive nella povertà, è povero di tutto, anche di farmaci, e quindi la sua salute è più vulnerabile. A volte si corre il rischio di non potersi curare per mancanza di soldi, oppure perché alcune popolazioni del mondo non hanno accesso a certi farmaci. C’è anche una “marginalità farmaceutica”, e questo dobbiamo dirlo. Questo crea un ulteriore divario tra le nazioni e tra i popoli.
Sul piano etico, se c’è la possibilità di curare una malattia con un farmaco, questo dovrebbe essere disponibile per tutti, altrimenti si crea un’ingiustizia. Troppe persone, troppi bambini muoiono ancora nel mondo perché non possono avere quel farmaco che in altre regioni è disponibile, o quel vaccino. Conosciamo il pericolo della globalizzazione dell’indifferenza. Vi propongo invece di globalizzare la cura, cioè la possibilità di accesso a quei farmaci che potrebbero salvare tante vite per tutte le popolazioni. E per fare questo c’è bisogno di uno sforzo comune, di una convergenza che coinvolga tutti. E voi siete l’esempio di questo sforzo comune” ha detto il Papa rivolgendosi ai presenti.

“Cari amici – ha aggiunto -, vi ringrazio molto per il servizio che svolgete a favore dei più deboli. Grazie di quello che fate. La Giornata di Raccolta del Farmaco è un esempio importante di come la generosità e la condivisione dei beni possono migliorare la nostra società e testimoniare quell’amore nella prossimità che ci viene richiesto dal Vangelo

Banco Farmaceutico ha, poi, donato al Santo Padre una riproduzione dell’Incoronazione di Spine di Bernardo Luini; si tratta di una copia dell’affresco che occupa la parete più ampia dell’Aula Leonardi della Pinacoteca Ambrosiana. Fu commissionato, nel 1522, dalla Confraternita della Santa Corona, istituita da 12 nobiluomini che, stanchi di servire Ludovico il Moro, scelsero di dedicarsi alle opere spirituali e materiali (i 12 sono rappresentanti nell’affresco). Questi misero a disposizione capacità e risorse economiche per fornire gratuitamente ai poveri infermi della città farmaci e prestazioni mediche. La Confraternita operò per quasi 3 secoli e rappresentò una sorta di Banco Farmaceutico ante litteram; e la spezieria, in cui realizzava rimedi medicamentosi, l’antesignana della moderna farmacia.

“Le risorse e i soldi che farmacie, aziende, cittadini e altre realtà della società civile donano a Banco Farmaceutico non sono per i poveri ma dei poveri; pertanto, va fatto tutto il necessario per gestirli nel modo migliore. Tenendo a mente che il farmaco è una risorsa preziosa, che non va sprecata. E che, se vogliamo realmente fare del bene per gli indigenti, il cui numero è destinato ad aumentare a causa dell’emergenza Covid-19, dovremo svolgere sempre meglio il nostro lavoro. Che non sarebbe possibile senza farmacisti e volontari: invitano al dono e svolgono un compito delicato. Chi entra in farmacia, infatti, spesso, soffre o è preoccupato per la sua salute o di un suo caro; l’invito va fatto incontrando tale sofferenza” ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente di Banco Farmaceutico, ringraziando il Santo Padre. Daniotti ha, infine, espresso al Papa “il desiderio di poter offrire l’aiuto del Banco ad una realtà che Lei ritiene abbia particolare bisogno di una donazione farmaci”.

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