Irreperibilità mascherine. Scontro Federfarma-Arcuri

È polemica tra i distributori farmaceutici delle mascherine a 0,50 euro e il Commissario per l’Emergenza Domenico Arcuri, sulla irreperibilità dei dispositivi che proteggono dal virus.

“Nella quasi totalità delle farmacie dove sono state consegnate a prezzo calmierato, per esempio a Roma, le mascherine chirurgiche sono già finite. Non sono state ancora consegnate in altre grandi città come Milano e Torino e c’è ancora stallo sulla carenza di mascherine. I farmacisti sono disponibii alla vendita, ma le ingenti quantità promesse, affinché queste ultime fossero nella disponibiltà delle farmacie, purtroppo non sono arrivate. Su questo siamo punto e a capo”, ha affermato Marco Cossolo, presidente di Federfarma.

“Il prezzo massimo è stato fissato nell’esclusivo interesse dei cittadini. Anche perché chi oggi afferma di non avere mascherine e di aver bisogno delle forniture del Commissario, fino a qualche settimana fa le aveva e le faceva pagare ben di più ai cittadini”, ha replicato in una nota il Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri.

” La colpa non è mia ma di distributori e farmacisti. Le farmacie – sottolinea Arcuri – non hanno le mascherine perché due società di distribuzione hanno dichiarato il falso non avendo nei magazzini i 12 milioni di mascherine che sostenevano di avere”.

“Le uniche che stiamo distribuendo sono quei tre milioni provenienti dalla Protezione Civile ed entro domani saranno già finite a fronte di un fabbisogno di 10 milioni al giorno. Siamo subissati di richieste e purtroppo ci sono diversi milioni di mascherine bloccate e sequestrate durante i controlli, spesso per intoppi burocratici: bisognerebbe eliminare questo corto circuito”, ha riferito Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi.

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