Gulsekumab terapia efficace e sicura nella colite ulcerosa e nella malattia di Crohn
Secondo i dati diffusi in occasione del Congresso dell’Italian Group of Inflammatory Bowel Disease (Ig-Ibd), Guselkumab, il primo anticorpo monoclonale completamente umano diretto selettivamente contro la subunità p19 dell’Il-23, continua a dimostrarsi una terapia efficace e sicura sia nella colite ulcerosa sia nella malattia di Crohn.
Il farmaco è l’unico anticorpo monoclonale anti Il-23 a doppia azione, progettato per neutralizzare l’infiammazione alla fonte cellulare bloccando l’Il-23 e legandosi al CD64, un recettore presente sulle cellule che producono l’Il-23 stesso.
Nel nostro Paese, il farmaco è attualmente disponibile per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a severa in pazienti adulti candidabili a una terapia sistemica e dell’artrite psoriasica attiva in pazienti adulti che hanno avuto una risposta inadeguata o che hanno mostrato intolleranza a una precedente terapia con farmaci antireumatici modificanti la malattia.
Guselkumab è inoltre in fase di valutazione da parte dell’Agenzia europea dei medicinali per il trattamento di pazienti adulti con colite ulcerosa e malattia di Crohn da moderata a grave.
“Questi risultati evidenziano il potenziale di guselkumab come opzione terapeutica differenziante per i pazienti con malattia di Crohn, sia in coloro che iniziano per la prima volta un trattamento biologico, sia per i pazienti che hanno fallito terapie biologiche precedenti e che tradizionalmente presentano una minore probabilità di rispondere ad altre opzioni terapeutiche – osserva Silvio Danese, direttore dell’Unità di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell’Irccs Ospedale San Raffaele e professore ordinario di Gastroenterologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, Milano -. Sono risultati incoraggianti che dimostrano che guselkumab è una terapia promettente, con il potenziale di rispondere alle esigenze di pazienti sia in linee precoci sia in linee più avanzate di trattamento”.