
Diabete. Rischio di complicanze a causa di eccessive prescrizioni di farmaci
Secondo una ricerca condotta da Samy Suissa della McGill University in Canada, per un paziente diabetico sostituire alla metformina o aggiungere ad essa un’altra categoria di farmaci molto prescritta, le sulfaniluree, potrebbe essere associato a un maggiore rischio di complicanze. In particolare, il passaggio alle sulfaniluree sembra collegato all’aumento di rischio di infarto e di mortalità per tutte le cause. L’obiettivo dello studio era verificare se aggiungendo o sostituendo alla metformina (farmaco di prima linea per il diabete) una sulfanilurea aumentasse il rischio di serie complicanze, rispetto al continuare la terapia con la sola metformina nei pazienti con diabete di tipo 2, la forma più diffusa della malattia. Le sulfaniluree sono una famiglia di farmaci per il trattamento del diabete mellito di tipo 2. La loro azione consiste nello stimolare il pancreas a produrre maggiori quantità di insulina, l’ormone che regola lo zucchero nel sangue. I ricercatori hanno analizzato i dati del britannico “Clinical Practice Research Datalink” per oltre 77.000 pazienti (di età media 64 anni) con diabete di tipo 2 che hanno iniziato a prendere metformina tra il 1998 e il 2013. Tra questi i pazienti che hanno cominciato ad assumere anche sulfaniluree o solo sulfaniluree al posto della metformina sono stati messi a confronto con coloro che hanno continuato solo con metformina, andando ad osservare tutte le complicanze intervenute. Dall’indagine è emerso che il rischio di complicanze aumenta con le sulfaniluree, specie per coloro che passano a tali farmaci sospendendo del tutto la metformina. Si vede che complessivamente aggiungere alla metformina e/o sostituirla con sulfaniluree si associa ad un aumento di rischio infarto, aumento della mortalità per tutte le cause, aumento di grave ipoglicemia, rispetto ai pazienti che continuano a prendere solo metformina. Si è anche osservata la tendenza ad aumento di rischio di ictus ischemico e mortalità per cause cardiovascolari con l’uso di sulfaniluree. “Questo studio è di particolare interesse clinico – sottolinea Francesco Purrello, presidente della Società Italiana di Diabetologia e ordinario di Medicina Interna all’Università di Catania -. Proiettato nella realtà italiana porta a delle importanti riflessioni. Le sulfaniluree, infatti, sono nel nostro paese ancora largamente utilizzate (circa il 30% dei pazienti, contro una media europea di circa la metà)”. “I dati di questo studio sono fortemente in accordo con gli standard di cura delle Società Scientifiche italiane SID e AMD 2018 – conclude Purrello – che non prevedono l’uso di sulfaniluree come farmaco di prima scelta in associazione a metformina. Occorre che tutti i medici si adeguino a queste raccomandazioni”.