Al via la campagna di vaccinazione antinfluenzale 2018/2019

Partirà a metà ottobre la campagna per la vaccinazione antinfluenzale. Il vaccino sarà disponibile nelle farmacie. “La scorsa stagione è stata la peggiore degli ultimi 15 anni. I dati riportano 8 milioni e 677mila casi. Purtroppo anche i casi di decessi, 160, sono triplicati rispetto all’anno 2016-2017 – afferma Fabrizio Pregliasco virologo presso il Dipartimento Scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano –. La prossima stagione dovrebbe essere di intensità media, 4-5 milioni di casi oltre agli 8-10 milioni dovuti a forme derivanti da altri virus respiratori”.

L’influenza e la polmonite sono classificate tra le prime 10 principali cause di morte in Italia,1 per questo motivo raggiungere la copertura vaccinale della popolazione fissato al 75% dal Ministero della Salute rimane un obiettivo prioritario. La corsia preferenziale è per le persone a rischio o coloro per cui è raccomandata la vaccinazione antinfluenzale in virtù della professione svolta o del rischio di contagio di soggetti con determinate patologie. Il vaccino per queste categorie è gratuito.

“Rimane fondamentale ricordare – continua Pregliasco – che la vaccinazione rappresenta un’importante tutela per la popolazione. Per comprenderne la rilevanza e l’opportunità della vaccinazione è importante divulgare informazioni semplici, ma esaustive”. La vaccinazione antinfluenzale non è obbligatoria, ma raccomandata; se si hanno dubbi è importante parlarne con il proprio medico che potrà rispondere a tutte le domande relative, ad esempio, all’efficacia e la sicurezza. Il portale www.osservatorioinfluenza.it che raccoglie da 4 anni le domande degli utenti, evidenzia che le maggiori incertezze che il pubblico del web esprime sono legate alla possibilità di fare la vaccinazione in presenza di patologie croniche (cardiache, respiratorie e oncologiche), soprattutto in età avanzata o all’opportunità di vaccinare i bambini.

“Non ci sono dubbi che chi ha patologie croniche debba limitare il rischio di complicanze – conclude Pregliasco – nel periodo invernale questo rischio è più alto e la vaccinazione antinfluenzale rappresenta una tutela per la salute di questi pazienti. Per quanto riguarda i bambini la decisione può essere condivisa con il pediatra. Non si deve però dimenticare che, vivendo spesso in comunità differenti (asilo, scuola, associazioni sportive etc.), la vaccinazione rappresenta non solo uno strumento di protezione ma una barriera contro la diffusione del virus influenzale”.

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