A PharmEvolution 2022 la farmacia che fa squadra. Cossolo: “Farmacia come i Livelli essenziali di assistenza: fondamentale per la Sanità territoriale”

“In questo momento la farmacia italiana è importante come i livelli essenziali di assistenza, LEA (le prestazioni che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, ndr).
Tutto quello che abbiamo fatto per arrivare fin qui lo abbiamo fatto insieme: farmacisti, cittadini e istituzioni”. Lo ha detto il presidente di Federfarma Nazionale Marco Cossolo aprendo il convegno “La coopetizione delle Farmacie tra alleanze e competitor nella nuova sanità territoriale”, nel corso di PharmEvolution 2022, la convention evento della farmacia appena conclusa al Palalumbi di Taormina.

Il numero uno del sindacato ha rivendicato l’importante lavoro svolto dalla categoria negli ultimi anni e tracciato la rotta per il futuro prossimo della farmacia, a partire da 4 punti chiave: remunerazione, applicazione del Decreto Ministeriale 77 che vede le farmacie come presidi sanitari di prossimità del Servizio sanitario nazionale, telemedicina e facilitazione dell’aggregazione tra farmacie.
“La nuova remunerazione, a regime, premierà fortemente le rurali e l’uso del farmaco generico – ha sottolineato Cossolo – e questo risponde a due assiomi: mi schiero dalla parte dei cittadini e, premiando le rurali, garantisco la tenuta del servizio a livello nazionale”.

Collaborazione e coopetizione tra tutti gli attori del farmaco: farmacie, distribuzione intermedia, ordini professionali e Farmindustria, sono le parole che ricorrono più spesso nel convegno di stamani, come in fiera.
“La prova che si è passati da un clima di competizione a uno di collaborazione è qui in fiera – ha detto il presidente di Ferderfarma Sicilia e ideatore della convention Gioacchino Nicolosi -.
Si respira un clima positivo e propositivo. In dieci anni PharmEvolution ha raggiunto l’obiettivo di mettere insieme tutta la filiera del farmaco nell’interesse del cittadino, che è la cosa che più ci sta a cuore”.

A moderare il convegno la giornalista del Tg1 Maria Soave. Dai vari interventi è emerso in modo incontrovertibile come l’Italia abbia giocato un ruolo fondamentale in piena pandemia grazie alla sinergia tra tutti gli attori del farmaco e della salute.
“Abbiamo fatto scelte importanti stando al fianco dei cittadini e delle istituzioni – sottolinea Roberto Tobia, presidente PGEU, il raggruppamento europeo delle farmacie e dei farmacisti -.
Scelte difficili hanno fatto sì che l’Italia diventasse una guida in piena emergenza. Siamo stati il secondo Paese in Europa a vaccinare, pochi giorni dopo la Francia. Oggi siamo avanti anche sulla telemedicina, con oltre 7.500 farmacie dove si può fare elettrocardiogramma o holter, per un totale di circa 250mila prestazioni l’anno. Il vaccino antinfluenzale in farmacia è realtà e ci sono altri filoni di servizi su cui stiamo lavorando in una prospettiva futura”.

Di futuro del comparto farmacia ha parlato il delegato Farmindustria e presidente Sifi Fabrizio Chines: “Bisogna guardare avanti, trasformare questa sfida in vero cambiamento. La spesa sanitaria non è un costo ma un investimento, come è stato dimostrato in piena pandemia dall’impossibilità di avere attività economica senza benessere, inteso come salute. L’industria farmaceutica italiana produce 35 miliardi di beni, di cui l’80% destinato all’esportazione, una realtà di eccellenza che non si è mai fermata. Aver garantito i farmaci in piena pandemia, aver realizzato i vaccini in tempi brevissimi ci ha consentito di acquisire uno straordinario credito presso l’opinione pubblica e questo rappresenta oggi un patrimonio per tutti noi”.

In pochi anni si è assistito a un cambio di prospettiva radicale dentro e fuori la categoria, come ha sottolineato il segretario nazionale Fofi Maurizio Pace: “Dal 2006 c’è stato un cambio di passo nella categoria. Venivamo da un momento in cui la farmacia viveva una grande crisi economica e d’identità. Oggi è stato compreso dai più che la distribuzione del farmaco è in difesa del cittadino”.
Eppure la crisi, tra caro carburante e caro energia, morde soprattutto uno degli anelli della filiera, quello della distribuzione intermedia. “Siamo un servizio pubblico essenziale”, ha rimarcato il presidente di FederfarmaServizi Antonello Mirone, rivolgendo un appello al governo affinché sostenga il sistema, com’è successo in Francia: “Proteggiamo insieme la distribuzione del farmaco, come insieme raccogliamo i frutti del grande lavoro svolto durante la pandemia”.

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