Linfoma diffuso a grandi cellule B. Aifa approva la rimborsabilità dell’anticorpo bispecifico glofitamab
L’Agenzia italiana del farmaco ha autorizzato la rimborsabilità di una nuova molecola, glofitamab, che appartiene al gruppo degli anticorpi bispecifici, per il trattamento dei pazienti affetti da linfoma diffuso a grandi cellule B in stadio avanzato (DLBCL).
Glofitamab è il primo anticorpo bispecifico per DLBCL recidivante o refrattario approvato dall’Aifa. Si tratta di una terapia chemio-free pronta all’uso e quindi immediatamente somministrabile, quando necessario, che vanta una durata fissa, ovvero 12 cicli da 21 giorni ciascuno. In questo modo i pazienti sapranno quando il trattamento terminerà.
Il linfoma diffuso a grandi cellule B è la forma più comune di tumori fra gli NHL (linfoma non Hodgkin). Un caso su tre di NHL è un linfoma diffuso a grandi cellule B, è un tipo aggressivo di linfoma.
Generalmente è un linfoma responsivo con una prima linea di trattamento ma, nel 40% dei casi ci sarà una ricaduta o la malattia sarà refrattaria. In questi casi le opzioni di terapia erano limitate e la sopravvivenza del paziente era a breve termine.
Il meccanismo d’azione di glofitamab lo rende particolarmente efficace e in grado di indurre risposte complete, veloci e durature in pazienti con linfomi fortemente pretrattati e/o refrattari alle precedenti terapie, incluse le CAR-T. L’approvazione della terapia da parte di Aifa si basa sui risultati dello studio registrativo di fase I/II NP30179. Lo studio, con follow up mediano aggiornato di 32.1 mesi ha dimostrato che glofitamab è in grado di mantenere risposte complete e durature.
“I pazienti affetti da DLBCL fortemente pretrattati o refrattari avevano purtroppo poche alternative terapeutiche. Negli ultimi anni il panorama terapeutico si è arricchito di nuove terapie innovative ed efficaci e l’approvazione di glofitamab rappresenta una di queste innovazioni, ha affermato Paolo Corradini, Professore Ordinario di Ematologia all’Università degli Studi di Milano.
“I dati di glofitamab confermano l’importante ruolo degli anticorpi bispecifici CD20xCD3 nel trattamento dei linfomi non Hodgkin B sia aggressivi sia indolenti, mostrando come una terapia a durata definita possa determinare risposte complete e durature anche dopo il termine del trattamento. In quest’ottica si conferma anche il razionale di studi clinici in corso, in cui gli anticorpi bispecifici vengono testati in strategie di combinazione nelle linee di trattamento precoci del DLBCL e del linfoma follicolare”, ha concluso Corradini.