Allarme antibiotico-resistenza: l’industria farmaceutica investe in 90 nuovi farmaci e 155 vaccini
L’antibiotico-resistenza rappresenta una delle minacce più gravi per la salute globale, con ripercussioni che si estendono dai sistemi sanitari alle economie di tutto il mondo.
Le infezioni causate da batteri resistenti stanno rapidamente diventando un’emergenza sanitaria che richiede risposte immediate e coordinate a livello internazionale.
Durante la Giornata europea degli antibiotici 2025, celebrata nell’ambito della Settimana mondiale della consapevolezza antimicrobica promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il presidente di Farmindustria Marcello Cattani ha lanciato un appello chiaro:
“Le aziende devono investire in ricerca e garantire l’accesso ai nuovi trattamenti”. Un impegno che l’industria farmaceutica sta già onorando concretamente, con importanti investimenti in corso.
Attualmente nel mondo sono in fase di sviluppo clinico 232 nuovi farmaci antibiotici, mentre 155 vaccini sono già in sperimentazione preclinica per contrastare le infezioni batteriche resistenti.
L’Italia si distingue in questo scenario internazionale: Cattani ricorda che il nostro Paese si è impegnato a destinare circa 3 miliardi di euro annui dal Fondo per i Farmaci Innovativi agli antibiotici di ultima generazione.
Una misura che testimonia la volontà di sostenere l’innovazione farmaceutica anche a livello istituzionale.
Il riferimento è alla Legge di Bilancio 2025 che, insieme al Regolamento europeo, intende creare incentivi per premiare l’innovazione in questo settore strategico.
Come sottolineato in una recente pubblicazione sulla rivista Lancet, è fondamentale proseguire con determinazione su questa strada.
“L’industria farmaceutica e l’Italia sono protagoniste nella lotta all’AMR”, ha dichiarato Cattani, sottolineando come le imprese stiano collaborando attivamente con Istituzioni ed enti sanitari per sviluppare nuove soluzioni terapeutiche.
Le aziende sono pronte a investire massicciamente in ricerca e sviluppo, ma necessitano di incentivi strutturali e di un quadro normativo che faciliti e acceleri l’accesso dei pazienti alle nuove terapie.
L’iniziativa “Act Now: Protect Our Present, Secure Our Future” promossa dall’OMS evidenzia l’urgenza della situazione. Senza un’azione coordinata efficace, il mondo rischia di trovarsi di fronte a costi sanitari miliardari e a milioni di morti nel prossimo futuro.
Le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità parlano di 10 milioni di decessi nel 2014, un dato che potrebbe drammaticamente peggiorare senza interventi tempestivi.
La sfida dell’antibiotico-resistenza richiede un approccio globale che coinvolga ricerca scientifica, politiche sanitarie adeguate e collaborazione tra pubblico e privato.
L’Italia, conclude Cattani, sta facendo la sua parte e intende continuare a essere un punto di riferimento in questa battaglia cruciale per il futuro della salute pubblica.