Rapporto Aifa: gli antibiotici sono i farmaci più utilizzati dagli italiani

L’antibiotico-resistenza rappresenta una delle principali problematiche di salute pubblica a livello globale. In ogni regione del mondo si stanno sperimentando nella pratica clinica gli effetti della resistenza, ovvero l’incapacità di un antibiotico, somministrato alle dosi terapeutiche, di ridurre la sopravvivenza o inibire la replicazione di un batterio patogeno.

Negli ultimi anni il fenomeno è notevolmente aumentato a causa di un aumentato uso di questi farmaci (incluso l’utilizzo non appropriato). La perdita di efficacia degli antibiotici attualmente disponibili rischia di mettere in crisi i sistemi sanitari, causando sia l’aumento della mortalità per infezioni che maggiori costi sanitari e sociali.

Secondo quanto riportato dal nuovo Rapporto Aifa, gli antibiotici sono la categoria di farmaci a più elevato utilizzo nella popolazione, infatti nel 2019 circa 4 cittadini su 10 in Italia hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici nel regime convenzionale. Nel 2019 gli antibiotici hanno rappresentato il 3,6% della spesa e l’1,5% dei consumi totali a carico del SSN.

Oltre l’80% delle dosi, pari a 17,5 DDD/1000 abitanti die, è stato erogato dal Servizio Sanitario Nazionale, con una riduzione del 2,9% rispetto al 2018. Questo dato comprende sia gli antibiotici erogati in regime di assistenza convenzionata, dalle farmacie pubbliche e private, sia quelli acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche.

La quota di antibiotici acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche, rapportata alla popolazione residente, ha rappresentato una parte minoritaria del consumo a carico del SSN (1,9 DDD/1000 ab die), sebbene il suo monitoraggio sia di grande importanza per il controllo dell’antibiotico-resistenza in ospedale.

Complessivamente i consumi si mantengono superiori a quelli di molti Paesi europei. La spesa pro capite nazionale (13,9 euro) è in diminuzione rispetto all’anno precedente. Gli acquisti privati di antibiotici rimborsabili dal SSN (classe A nel 2019) sono stati pari a 3,9 dosi ogni 1000 abitanti, che corrisponde al 20% del consumo territoriale totale di antibiotici, e a una spesa pro capite di 2,03 euro.

Le penicilline in associazione agli inibitori delle beta-lattamasi si confermano la classe a maggior consumo, seguita dai macrolidi e dai fluorochinoloni. Rispetto al 2018 si osserva una riduzione dei consumi del 3% e la categoria che ha maggiormente contribuito a tale flessione è stata quella dei fluorochinoloni.

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