Punto da uno sciame di vespe. 68enne brianzolo salvato da una farmacista
È purtroppo molto frequente sentir parlare, specie in questo periodo di decessi causati shock anafilattico a seguito della puntura di un insetto, generalmente api o vespe. Gli ultimi episodi cronaca raccontano del decesso di un uomo di 82 anni di Floridia in provincia di Siracusa punto dalle vespe mentre lavorava in campagna e di quello di un 47enne nel lecchese lo scorso 14 giugno ad opera di un calabrone.
Ieri per fortuna è andata meglio ad un uomo di Sulbiate, in provincia di Monza-Brianza, punto da una cinquantina di vespe e salvato dalla dottoressa Campagner, una farmacista del posto.
Il 68enne era intento a rastrellare il terreno nel suo giardino quando inavvertitamente ha urtato un nido di vespe. Poco dopo gli insetti lo hanno aggredito e punto in più parti del corpo, almeno 50. Si è presentato nella farmacia di via Don Mario Ciceri con i sintomi tipici dello shock anafilattico, pallore intenso, orticaria generalizzata, malessere diffuso e sudorazione fredda.
La farmacista, dopo il racconto dell’uomo ha immediatamente somministrato del cortisone al paziente e successivamente chiamato il 118 che lo ha portato in ospedale dove, dopo le cure del caso, è stata confermato la diagnosi e dimesso per fortuna senza conseguenze.
Sono circa 40 ogni 100.000 abitanti, i soggetti a rischio shock anafilattico e se non si riconoscono in tempo i sintomi, potrebbe sopraggiungere la morte in seguito all’asfissia, alla grave ipossia o per arresto cardiocircolatorio legato all’ipotensione severa.
Un chiaro esempio di come la farmacia ed i farmacisti assurgano al ruolo di primo approdo della salute sul territorio ed in molti casi contribuiscano a salvare diverse vite umane. Linea condivisa dal presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca, “Il farmacista è un professionista che assolve il suo compito all’interno del primo presidio del Sistema sanitario regionale”.