“Malessere”: quando il partner diventa tossico. Federfarma porta la prevenzione nelle scuole veronesi
“In gergo giovanile viene chiamato ‘Malessere‘ il partner maschile di una relazione tossica”. Così Elena Vecchioni, presidente di Federfarma Verona, introduce il Progetto Mimosa, un’iniziativa che porta nelle scuole la consapevolezza sulla violenza di genere.
Il 25 novembre, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Federfarma Verona ha incontrato gli studenti delle classi IV e V superiori dell’Istituto Lavinia Mondin e dell’IISS Copernico Pasoli.
L’iniziativa ha coinvolto 250 giovani per scardinare anche i loro silenzi, quelli che talvolta impediscono di chiedere aiuto.
“Formiamo una rete di attenzione che comprende docenti, studenti, collaboratori scolastici e personale sanitario”, spiega Maddalena Comparin, dirigente del Comune di Verona.
“Confronti con operatori qualificati come i farmacisti aiutano i ragazzi a comprendere come strutturare un supporto concreto, sin da subito”.
Le farmacie diventano veri e propri punti di riferimento sul territorio. “Offrono una risposta sanitaria professionale, ma quando si parla di soggetti deboli accolgono anche chi sta subendo maltrattamenti”, sottolinea Vecchioni.
Il ruolo delle farmacie:
• Non chiedono documenti d’identità
• Garantiscono massima disponibilità
• Agiscono come tramite tra vittime e istituzioni, senza sostituirsi alle reti socio-sanitarie
“Andare nelle scuole è molto proficuo perché il messaggio arriva in maniera diretta”, afferma Nadia Segala, consigliere di Federfarma Verona.
Il progetto coinvolge anche gli studenti maschi, perché la tutela delle donne parte dalla consapevolezza di entrambi i sessi. “Benessere non significa elementi materiali, ma una relazione affettiva sana”, spiegano i relatori.
Gli esperti hanno insegnato ai ragazzi a identificare:
• Critiche negative persistenti
• Pantaloni di fuoco (gelosia patologica)
• Ferite psicologiche nascoste ma profonde
“Dobbiamo lanciare un messaggio di monito, orientamento e speranza”, conclude Segala. “È fondamentale capire quando chiedere aiuto e a chi rivolgersi, ricordando che nessuno merita di essere maltrattato”.
Le farmacie aderenti al Progetto Mimosa sono disponibili per ascolto e orientamento. In caso di emergenza: 1522 (numero antiviolenza).