L’appello di CONASFA sulla finestra di disoccupazione. “Oneri troppo alti, farmacisti costretti a cancellarsi dall’Ordine”.

Pubblichiamo di seguito l’appello del presidente di Conasfa (Associazione Nazionale Professionale Farmacisti Non Titolari) Silvera Ballerini,
in merito alla “Finestra di disoccupazione” dei farmacisti precari. “Gli oneri contributivi sono insostenibili e spingono molti farmacisti a cancellarsi dall’ordine”.

“Dopo decenni di stasi normativa e delle prospettive economiche, negli ultimi anni la professione ha vissuto evoluzioni molto repentine, mai riscontrate nei decenni passati.
Ciò ha fatto si che i Farmacisti Dipendenti sono in situazioni di notevole difficoltà. Non vogliamo qui soffermarci sull’obbligatorietà della doppia contribuzione (INPS – ENPAF)
norma che CONASFA contesta da 10 anni, ma gioco forza, per ora non ha l’influenza politica e “parlamentare” per modificare o limitare.
Desideriamo invece focalizzarci sulla “finestra di disoccupazione”, un vincolo con una procedura anacronistica che a nostro avviso può avere una soluzione definitiva.
L’estensione della “finestra”, in passato, è già avvenuta da 5 a 7 anni, estensione ahimè oramai decaduta.
Per questa problematica, molti colleghi per scarsa conoscenza/informazione e per calcoli e procedure articolate,
sono stati costretti a cancellarsi dall’Ordine di appartenenza, per non incorrere in un aumento di oneri contributivi
difficilmente sostenibili e in “contrasto” con le loro attuali possibilità economiche.
Risultato, una discriminazione e una perdita di professionisti sul campo. Su questo aspetto Enpaf, anche su nostra richiesta,
in questi anni è stato disponibile all’ascolto, a migliorare l’informazione, scendere sul territorio con incontri informativi
in tutta Italia e a concorrere alla parziale apertura della “finestra”.
Finestra che causa l’opposizione dei Ministeri Vigilanti, non si è potuto continuare a fruire ed ampliare.
Chiediamo a tutti le Organizzazioni di Categoria, ai Presidenti di Ordine presenti nell’Assemblea Nazionale e al Consiglio Nazionale ENPAF,
di promuovere un’azione comune su questo fronte per raggiungere un risultato “minimo”,
ovvero la cancellazione della “finestra di disoccupazione”. In questo modo, ogni professionista,
per qualsiasi periodo di disoccupazione involontaria singolo e/o multiplo nella propria vita lavorativa,
potrà mantenere a prescindere la quota “contributiva d’ingresso all’atto della prima iscrizione all’Albo”.

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