Farmaci equivalenti in Italia: mercato in crescita ma persistono le differenze territoriali

Il mercato dei farmaci equivalenti in Italia continua a crescere, seppure a ritmi contenuti, e si prepara a cogliere nuove opportunità legate alle prossime scadenze brevettuali, che tra il 2025 e il 2029 interesseranno in particolare farmaci per diabete, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) ed epilessia. Lo segnala il rapporto annuale 2024 del Centro Studi Egualia, che fotografa un settore dal valore di 1,7 miliardi di euro e oltre 400 milioni di confezioni vendute in farmacia.

Secondo l’analisi, nei prossimi anni l’ingresso sul mercato di nuovi farmaci equivalenti sarà guidato principalmente dalla scadenza dei brevetti in alcune aree terapeutiche di grande impatto, come quella cardiovascolare e quella neurologica.
Si prevede un’ulteriore, seppur moderata, crescita della quota di equivalenti nel mercato dei farmaci fuori brevetto, sia in termini di volumi che di valore.

Nel 2024 il mercato dei farmaci equivalenti ha mostrato una sostanziale stabilità, rappresentando poco meno di un quarto delle confezioni vendute in farmacia.
La maggior parte di queste si concentra nella classe A, quella rimborsata integralmente dal Servizio Sanitario Nazionale, che da sola raccoglie la quasi totalità del fatturato del comparto.

Una nota importante riguarda il persistente divario territoriale nel consumo di farmaci equivalenti. Il Nord Italia si conferma più propenso all’uso di queste soluzioni, mentre al Sud il ricorso agli equivalenti rimane ancora molto limitato, con conseguenti costi aggiuntivi per i cittadini, che spesso scelgono di ritirare in farmacia il farmaco brand piuttosto che l’equivalente a minor prezzo.

Anche negli ospedali, dove i farmaci fuori brevetto rappresentano una larga parte dei volumi complessivi, la quota di equivalenti ha registrato una crescita.
Tuttavia, a livello di fatturato, il mercato ospedaliero resta dominato dai farmaci esclusivi, soprattutto per via dei costi più elevati dei prodotti ancora protetti da brevetto.

Il settore degli equivalenti si conferma un alleato strategico per la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale, grazie ai risparmi che la concorrenza ha generato negli ultimi anni.
Secondo Egualia, il pieno sviluppo di questo segmento e una maggiore uniformità d’uso tra le diverse Regioni permetterebbero di ampliare ulteriormente i benefici economici per il sistema sanitario e per i cittadini.

Guardando al futuro, si attendono ulteriori sviluppi grazie al passaggio in distribuzione territoriale di alcune categorie di farmaci, come le glifozine per il diabete, e a politiche più incisive sull’inserimento dei farmaci equivalenti nelle procedure di erogazione convenzionata tramite le farmacie.

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