Degenerazione maculare senile essudativa. Ok dell’Ema a brolucizumab
La Commissione europea ha approvato brolucizumab soluzione iniettabile per il trattamento della degenerazione maculare senile essudativa (wAMD).
Brolucizumab è il primo farmaco anti-VEGF approvato dalla UE a dimostrare una superiorità rispetto ad aflibercept nella risoluzione dei fluidi retinici (IRF/SRF), un indicatore chiave dell’attività di malattia.
Brolucizumab è il più avanzato frammento anticorpale umanizzato a singola catena. I frammenti anticorpali a singola catena sono molto studiati nello sviluppo dei farmaci per le loro piccole dimensioni, l’ottima penetrazione tissutale, la rapida eliminazione dalla circolazione sistemica e le loro caratteristiche posologiche.
L’innovativa struttura produce una piccola molecola (26 kDa) dotata di una potente inibizione ed elevata affinità a tutte le isoforme VEGF-A. La molecola brolucizumab è stata ingegnerizzata per ottenere la più alta concentrazione di farmaco, fornendo un maggior numero di siti di legame attivi rispetto ad altri anti-VEGF.
Negli studi preclinici, brolucizumab ha dimostrato efficacia nell’inibire l’attivazione dei recettori VEGF attraverso la prevenzione dell’interazione ligando-recettore. L’aumento del pathway VEGF è associato ad angiogenesi oculare patologica e a edema retinico.
L’inibizione del pathway VEGF ha dimostrato di inibire la crescita delle lesioni neovascolari e di sopprimere la proliferazione delle cellule endoteliali e la permeabilità vascolare.
La degenerazione maculare senile essudativa è una malattia degenerativa cronica della vista, causata dal VEGF, una proteina il cui eccesso favorisce la crescita di vasi sanguigni anomali sotto la macula.
Il fluido che fuoriesce da questi neovasi altera la normale struttura retinica compromettendo la visione. Inibendo il VEGF, brolucizumab è concepito per sopprimere la crescita di vasi sanguigni anormali e la potenziale fuoriuscita di liquido nella retina.
La malattia è una delle principali cause di grave perdita della vista e di cecità nelle persone di età superiore ai 65 anni: colpisce infatti oltre 20 milioni di persone in tutto il mondo, delle quali circa 1,7 milioni risiedono in Europa.