Covid-19. Vaccino disponibile nei primi mesi del 2021

“I vaccini anti-COVID-19 in fase avanzata di sviluppo clinico sono 6-7. Dei primi tre, che viaggiano in parallelo, dovremmo avere i dati tra fine anno e i primi mesi dell’anno prossimo. È un processo straordinariamente accelerato, ma non possiamo saltare dei passaggi fondamentali, che sono intanto la verifica della sicurezza e poi dell’efficacia”.

È quanto ha affermato il DG di Aifa, Nicola Magrini, che, intervenuto a 24 Mattino (Radio 24), ha fatto il punto sui farmaci e i vaccini in fase di studio e sugli attuali standard terapeutici per il COVID-19.

“Quando il vaccino sarà disponibile ci attenderà una grande sfida organizzativa – ha aggiunto Magrini – perché i vaccini andranno collocati e somministrati anche a una popolazione che solitamente non siamo soliti vaccinare e cioè la popolazione adulta, che in Italia è costituita da 40 milioni di persone”.

Anche Guido Rasi, direttore esecutivo dell’Ema, intervistato da Repubblica, è della stessa idea : “con ogni probabilità il vaccino contro il Covid arriverà tra fine gennaio e inizio febbraio. Ma per una vaccinazione diffusa e per vedere i primi effetti sulla pandemia bisognerà aspettare l’estate, mentre si potrà tornare a una vita normale a fine 2021”.

“Le case farmaceutiche – aggiunge Rasi – non ci hanno ancora presentato i dati clinici delle sperimentazioni e praticamente siamo a novembre”.

Se tutto andrà liscio – continua – potremo autorizzare i primi vaccini tra gennaio e febbraio. Ne abbiamo tre che hanno completato o stanno per completare la terza fase della sperimentazione: Moderna, AstraZeneca e Pfizer. Ora devono analizzare i dati e compattarli. Se entro fine novembre ci manderanno informazioni chiare e inequivocabili potremo farcela appunto tra fine gennaio e inizio febbraio”.

“Si potrebbe iniziare a vaccinare subito le categorie a rischio, mentre per il resto della popolazione si può ipotizzare la vaccinazione per metà 2021. O meglio: entro l’estate inizieremo ad avere abbastanza vaccinati per vedere gli effetti sulla pandemia. Per vaccinare 400 milioni di persone servono 500-600 milioni di dosi e averle entro la fine del prossimo anno non sarà possibile”, conclude Rasi.

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