Campagne vaccinali in Veneto: partenza record con oltre 6.000 somministrazioni in farmacia
Le farmacie del Veneto confermano il loro ruolo centrale nella prevenzione sanitaria. Nei primi dodici giorni della campagna vaccinale 2025-2026, avviata lo scorso primo ottobre, sono state registrate 6.261 somministrazioni di vaccino antinfluenzale e 109 di vaccino anti Covid.
Numeri che testimoniano la crescente fiducia dei cittadini verso questo servizio, ormai consolidato alla sua quarta stagione consecutiva.
Ben 340 farmacie venete hanno già effettuato almeno una somministrazione antinfluenzale, distribuendosi capillarmente su tutto il territorio regionale.
Delle 6.261 vaccinazioni antinfluenzali totali, 5.713 hanno riguardato soggetti esenti mentre 548 sono state richieste da cittadini paganti.
L’ULSS 9 Scaligera guida la classifica con 1.598 somministrazioni, seguita dall’ULSS 2 Marca Trevigiana con 1.163 e dall’ULSS 6 Euganea con 1.134.
Per quanto riguarda la campagna anti Covid, la partenza è stata leggermente differita a causa della disponibilità delle dosi, messe a disposizione dalla Regione del Veneto successivamente al primo ottobre.
Dal 20 ottobre la campagna entrerà a pieno regime, anche se già 15 farmacie hanno registrato le prime somministrazioni, concentrate principalmente nell’ULSS 9 Scaligera con 34 vaccinazioni e nell’ULSS 2 Marca Trevigiana con 36.
La Regione del Veneto ha programmato due giornate speciali dedicate alla vaccinazione: sabato 25 ottobre e sabato 29 novembre 2025.
In questi Open Day regionali, le farmacie aderenti organizzeranno sedute vaccinali straordinarie per entrambe le campagne, offrendo ai cittadini ulteriori opportunità per proteggersi in vista della stagione influenzale.
Andrea Bellon, presidente di Federfarma Veneto che rappresenta circa 1.200 farmacie, sottolinea l’importanza di questa iniziativa: “Anche quest’anno, per la quarta stagione consecutiva, le farmacie sono presenti con le stesse linee guida dell’anno scorso come parte integrante del Sistema Sanitario al fianco degli operatori delle aziende sociosanitarie e dei medici di medicina generale. Rispetto a dodici mesi fa, la campagna vaccinale per l’antinfluenzale è partita con una settimana d’anticipo e ci attendiamo un picco di richieste per fine ottobre, in concomitanza con il primo Open Day regionale, e inizio novembre”.
La scelta di vaccinarsi in farmacia offre vantaggi concreti ai cittadini. Come spiega Bellon, “in farmacia i cittadini sanno di trovare dei professionisti preparati, che hanno seguito appositi corsi formativi, nonché un ambiente familiare, che per molti è fondamentale nella scelta di vaccinarsi. E poi c’è la possibilità di poter prenotare l’appuntamento per l’inoculazione e chiedere consigli, perché la cittadinanza ha piena fiducia nel proprio farmacista di riferimento”.
Gli utenti possono fissare autonomamente l’appuntamento e ricevere la vaccinazione in un contesto accessibile e conosciuto, senza dover necessariamente ricorrere agli ambulatori tradizionali.
Il Sistema Sanitario Nazionale copre la vaccinazione antinfluenzale per diverse categorie di persone: gli over 60, i maggiorenni con patologie che aumentano il rischio di complicanze, le donne in gravidanza o nel periodo post partum, i donatori di sangue e i lavoratori dei servizi pubblici di primario interesse collettivo come medici, operatori sanitari, forze dell’ordine, vigili del fuoco e gli stessi farmacisti. Rientrano nel diritto alla gratuità anche i soggetti tra 18 e 59 anni che possono trasmettere l’infezione a persone fragili o che per motivi di lavoro sono a contatto con animali potenzialmente infetti.
Chi ha tra 18 e 60 anni e non rientra nelle categorie sopra indicate può comunque vaccinarsi in farmacia a un prezzo calmierato di 6,16 euro oltre al costo del vaccino. La vaccinazione anti Covid, invece, è gratuita per tutti i maggiorenni.
Per ragioni di sicurezza, alcune categorie di persone non possono ricevere la vaccinazione in farmacia: i minori di 18 anni, chi non ha mai ricevuto analoghe tipologie di vaccino in passato, chi ha avuto reazioni allergiche o anafilattiche a precedenti vaccinazioni o a determinate sostanze, e chi presenta controindicazioni rilevate al triage pre-vaccinale. Per il vaccino anti Covid sono esclusi anche i soggetti estremamente vulnerabili, come chi soffre di patologie respiratorie, cardiocircolatorie, neurologiche, fibrosi cistica, malattie renali, autoimmuni, oncologiche, sindrome di Down, oppure chi ha ricevuto trapianti di organi o convive con l’HIV.