Biotina, rischio di interferenza con test di laboratorio: Aifa raccomanda ai farmacisti di informare i pazienti

L’Agenzia italiana del farmaco in accordo con i titolari dell’Autorizzazione all’immissione in commercio di medicinali a base di biotina, informa che sono stati segnalati casi di interferenza della biotina con alcuni test di laboratorio.

In particolare è stato osservato che nei pazienti che assumono biotina si possono riscontrare risultati erroneamente alti oppure erroneamente bassi per alcune indagini di laboratorio clinicamente rilevanti.

I risultati non attendibili possono portare a una gestione inappropriata del paziente o ad una diagnosi errata.

Ad esempio, un risultato falsamente basso per la troponina può portare a una mancata diagnosi di infarto, con implicazioni cliniche potenzialmente gravi.

La biotina può anche determinare dei risultati per i test della tiroide che mimano la malattia di Graves, e comportare quindi un trattamento non necessario con farmaci antitiroidei.

L’Aifa avverte che sono stati segnalati casi di interferenze con i test di laboratorio per vari dosaggi di biotina, inclusi dosaggi a partire da 300 mcg al giorno.

Inoltre, l’Agenzia raccomanda ai farmacisti di informare sempre i pazienti sul rischio di interferenza con le indagini di laboratorio, contestualmente alla dispensazione di medicinali a base di biotina come monocomponente o in associazione.

La biotina è una vitamina idrosolubile appartenente al gruppo B, utilizzata nel trattamento del deficit di biotina, nel trattamento di alcune malattie della pelle o in nutrizione parenterale come supplemento vitaminico.

La biotina è contenuta anche in alcuni integratori alimentari per cui le stesse cautele vanno seguite anche nel caso di assunzione di questi preparati.

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