Antibiotici. È allarme inquinamento in tutti i fiumi del mondo
Centinaia di fiumi nel mondo sono inondati da altissimi livelli di antibiotici. In qualche caso superano i livelli di sicurezza di oltre 300 volte.
Questo è l’allarme lanciato da un’equipe di scienziati dell’università di New York che ha presentato i risultati di uno studio durante il meeting della Society of Environmental Toxicology and Chemistry ad Helsinki.
Gli studiosi hanno testato 711 fiumi di 72 paesi in sei continenti e gli antibiotici sono stati trovati nel 65% dei siti monitorati, compresi fiumi “storici” come il Mekong, il Tigri o il Tamigi, quest’ultimo generalmente considerato come uno dei più puliti d’Europa.
In 111 dei siti, le concentrazioni di antibiotici hanno superato i livelli di sicurezza, con i casi peggiori più di 300 volte rispetto al limite di sicurezza.
Gli autori hanno spedito in tutto il mondo 92 kit di prelievo, chiedendo a ricercatori locali di fare più campionamenti in diversi siti lungo i fiumi e analizzandoli poi per i 14 antibiotici principali.
L’antibiotico più trovato è stato il trimetroprim, che si usa per le infezioni urinarie e che era presente in 307 dei 711 siti testati. La ciprofloxacina è invece il farmaco fra quelli monitorati che supera più volte i livelli di sicurezza, in 51 campioni.
“I limiti di sicurezza sono superati prevalentemente in Asia e Africa – spiegano gli autori -, ma anche in Europa e in America ci sono livelli di contaminazione preoccupanti, il problema è globale”.
Le situazioni peggiori sono state trovate in Bangladesh, Kenya, Ghana, Pakistan e Nigeria, mentre in Europa un sito in Austria è quello risultato più inquinato.
Il Tamigi ha una concentrazione totale di antibiotici di 233 nanogrammi per litro, spiegano gli autori, mentre in Bangladesh è 170 volte superiore.
I siti più inquinati sono di solito vicino a impianti di trattamento dei rifiuti o in zone instabili dal punto di vista della sicurezza.
“Molti scienziati ora riconoscono il ruolo dell’ambiente nello sviluppo della resistenza agli antibiotici – spiega Alistair Boxall, uno degli autori -. I nostri dati dimostrano che la contaminazione dei fiumi può essere uno dei veicoli”.