Allergie alimentari. Omalizumab protegge da reazioni allergiche gravi
Secondo lo studio OUtMATCH, presentato nel corso del congresso annuale dell’American Academy of Allergy, Asthma & Immunology, cicli regolari di somministrazione di omalizumab sotto forma di iniezioni sono risultati associati alla possibilità di aumentare l’assunzione di arachidi e di altri alimenti allergenici in una popolazione di bambini affetti da allergie alimentari senza sviluppare una reazione allergica a questi alimenti.
Omalizumab, un anticorpo monoclonale che si lega alle IgE, si è dimostrato essere un’opzione di trattamento promettente per il trattamento dell’allergia alimentare in numerosi studi di piccole dimensioni.
Attualmente è approvato per il trattamento dell’asma allergico nei bambini a partire dai 6 anni di età e per l’orticaria cronica spontanea e la rinosinusite cronica con polipi nasali negli adolescenti e negli adulti.
Gli studi fin qui disponibili hanno dimostrato che omalizumab e altre terapie anti-IgE aumentano la soglia di reattività agli alimenti quando vengono somministrati da soli, e quando vengono somministrati insieme all’immunoterapia orale, possono ridurre l’incidenza e la gravità degli eventi avversi e diminuire il tempo necessario per l’intensificazione della dose.
Su questi presupposti è stato implementato lo studio OUtMATCH (), un trial clinico di fase 3 finalizzato a valutare in modo più completo la sicurezza e l’efficacia di omalizumab come trattamento che blocca le risposte immunitarie, indipendentemente dal tipo di antigene, in pazienti a partire da 1 anno di età che sono allergici a più alimenti.
L’allergia alimentare è una forma specifica di intolleranza ad alimenti o a componenti alimentari attivata dal sistema immunitario. L’allergia alimentare colpisce il 3-7% dei bambini anche se, nella maggior parte dei casi, viene superata con l’età scolare. Le allergie agli alimenti o ai componenti alimentari sono spesso ereditarie e vengono in genere diagnosticate nei primi anni di vita.