Addio a Stewart Adams, padre dell’ibuprofene
È morto all’età di 95 anni il chimico inglese Stewart Adams inventore dell’ibuprofene, il principio attivo di uno degli antidolorifici più usati al mondo da decenni.
Lo scienziato raccontò di avere pensato al principio attivo come rimedio per una sbornia, poi l’idea divenne più articolata, ma furono comunque necessari quasi 10 anni prima che l’ibuprofene fosse approvato e messo in commercio per la cura degli stati infiammatori.
Infatti, dopo aver depositato nel 1961 il brevetto del farmaco, Adams ottenne nel 1966 la prova dell’efficacia antinfiammatoria del principio attivo attraverso test clinici avvenuti a Edimburgo.
Infine, nel 1969 il Regno Unito permise la vendita dell’ibuprofene con prescrizione, una condizione poi rimossa nel 1983 quando tutti avevano ormai appurato come il medicinale fosse sicuro.
Grazie all’invenzione dell’ibuprofene, Adams ha ricevuto negli anni importanti riconoscimenti per il grande valore della sua ricerca, tra i quali un dottorato onorario dall’Università di Nottingham e altri premi dalla Royal Society of Chemistry.
L’ibuprofene è un farmaco antinfiammatorio non steroideo (Fans) e come tutti i Fans agisce inibendo la produzione delle prostaglandine, molecole coinvolte nei processi infiammatori.
Date le sue proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche, il farmaco viene utilizzato per alleviare il mal di testa, le nevralgie, i crampi mestruali, i dolori muscoloscheletrici, quelli traumatici, quelli post-partum e quelli post-operatori.
Può inoltre essere prescritto in caso di artrosi, artrite reumatoide, spondilite anchilosante, periartrite scapolo-omerale, reumatismi extrarticolari, miosite, lombalgia, sciatalgia, radicolo-nevriti, fibrosite, tenosinovite e morbo di Still.
Nei bambini l’ibuprofene può essere utilizzato anche come antipiretico.