Abuso di farmaci oppioidi. Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson da oggi alla sbarra
Negli Stati Uniti d’America è emergenza sanitaria per abuso di farmaci oppioidi. Con oppioidi non si intendono solo gli oppiacei, ma anche altri composti sintetici non ricavati dall’oppio, che analogamente agiscono sui recettori che regolano la percezione del dolore, ovvero potenti analgesici come il fentanyl, l’ossicodone o il vicodin.
Per arginare l’epidemia, dovuta alle facili politiche di marketing di molte case farmaceutiche, lo scorso anno la città di New York ha fatto causa ad alcune multinazionali del farmaco, chiedendo danni per 500 milioni di dollari.
Il processo comincia oggi in Oklahoma. Alla sbarra nella piccola cittadina universitaria di Norman salirà il colosso farmaceutico Johnson & Johnson.
Il caso ora agli inizi – per il quale il giudice statale Thad Balkman ha previsto una durata di due mesi, con 200 testimoniane e l’esame di milioni di documenti presi – è stato preparato dalla squadra della procura dell’Oklahoma e presentato nel 2017.
Secondo gli inquirenti, le case farmaceutiche avrebbero causato un danno pubblico promuovendo alcuni farmaci per usi non necessari e minimizzando i rischi di assuefazione.
Questi abusi avrebbero provocato il moltiplicarsi di vittime, anche da eroina e da versioni illegali del potente anti-dolorifico fantanyl.
Secondo le statistiche, l’Oklahoma è uno degli stati più martoriati da overdoses di farmaci e stupefacenti. Nel 2009 i decessi legati a oppiacei hanno raggiunto un picco di 15,5 per ogni centomila abitanti.
Durante alcuni anni il numero di farmaci analgesici dispensati dietro prescrizione ha superato le dimensioni dell’intera popolazione statale.