HappyAgeing: vaccinazione in farmacia per gli over 65, un primo passo verso una sanità di prossimità

La possibilità di vaccinarsi in farmacia rappresenta molto più di una semplice comodità: è un tassello fondamentale per costruire quella sanità di prossimità di cui il nostro Paese ha urgente bisogno.
Lo sostiene con forza HappyAgeing, Alleanza Italiana per l’Invecchiamento Attivo, commentando la bozza del DDL semplificazioni bis attualmente in discussione alla Camera dei Deputati.
Il provvedimento, che riprende una misura già proposta nel precedente DDL Semplificazioni e poi stralciata, prevede all’articolo 60 l’estensione della somministrazione vaccinale in farmacia agli assistiti con almeno 65 anni di età.
Una scelta che l’Alleanza considera strategica per rafforzare la prevenzione e garantire un accesso più equo alle cure sul territorio.

Michele Conversano, Presidente del Comitato Scientifico HappyAgeing, accoglie con favore questa iniziativa definendola “un primo passo importante”, ma sottolinea come dovrà essere accompagnata da indicazioni concrete e pratiche.
L’obiettivo è rendere la misura effettiva e uniforme su tutto il territorio nazionale, evitando le disparità che caratterizzano l’attuale sistema vaccinale italiano.
Il tema non è nuovo per HappyAgeing. Lo scorso luglio, l’Alleanza aveva già messo nero su bianco queste criticità nel documento “Verso un nuovo modello di prevenzione vaccinale nell’anziano”, evidenziando come il sistema soffra di una forte disomogeneità territoriale, frammentazione organizzativa e carenza di prossimità. Le difficoltà di accesso alla vaccinazione pesano soprattutto sulle fasce più fragili della popolazione, quelle che avrebbero invece maggior bisogno di protezione.

La vaccinazione in farmacia non sostituisce il lavoro dei medici di medicina generale, ma lo integra e lo sostiene. In un contesto segnato dalla carenza di personale sanitario e da una crescente pressione assistenziale, ampliare i punti di accesso alla vaccinazione significa alleggerire il carico sui medici di base e offrire ai cittadini alternative più flessibili. Questo approccio diventa ancora più necessario guardando al futuro: l’ampliamento del calendario vaccinale, con l’auspicata introduzione di nuove vaccinazioni come quella contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), richiederà una capacità organizzativa diffusa e stabile.
Conversano pone però un’attenzione particolare sul coordinamento. L’ampliamento dei soggetti coinvolti nella somministrazione vaccinale non può avvenire in modo disordinato.
Serve una regia forte, capace di garantire uniformità, sicurezza e appropriatezza degli interventi su scala nazionale. Questo ruolo spetta ai Dipartimenti di Prevenzione delle ASL, che vanno rafforzati per poter svolgere questa funzione strategica.

Le farmacie, secondo quanto previsto dalla bozza del DDL, potranno somministrare vaccini nel rispetto delle condizioni organizzative e strutturali già previste dalla normativa vigente, seguendo modalità che saranno definite da un decreto del Ministero della Salute.
Sarà proprio questo decreto attuativo a fare la differenza, traducendo il principio normativo in indicazioni operative chiare che permettano alle farmacie di diventare presidi attivi e pienamente integrati nella rete vaccinale nazionale.
HappyAgeing guarda con fiducia al dibattito parlamentare, auspicando che il Disegno di legge venga approvato rapidamente.
Si tratta di un’occasione concreta per costruire un modello sanitario più vicino ai cittadini, capace di coniugare innovazione organizzativa e attenzione alle persone.
La vaccinazione in farmacia per gli over 65 non è solo una misura tecnica, ma un segnale di come la sanità possa evolversi: diventando più accessibile, più capillare, più umana.
Un sistema dove prevenire diventa più semplice e dove i cittadini, soprattutto i più anziani, trovano risposte concrete ai loro bisogni di salute.

HappyAgeing chiede inoltre l’adozione del Calendario Vaccinale per la Vita all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza e nel Piano Nazionale Vaccini con alcune priorità sulla base della rilevanza di salute pubblica per quanto riguarda l’anziano, ovvero: implementare l’offerta della vaccinazione antipneumococcica con indicazione per età a tutti i soggetti con più di 65 anni ed abbassare l’età a cui offrire la vaccinazione antinfluenzale dapprima ai 60 anni, per giungere successivamente ad una raccomandazione di immunizzazione di tutti i soggetti ≥ 50 anni.

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