Dazi farmaceutici UE-USA: Cattani plaude all’accordo ma chiede maggiore competitività europea
Il Presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, ha espresso soddisfazione per la dichiarazione congiunta UE-USA che limita i dazi sui farmaci al 15%, definendola “la migliore soluzione ipotizzabile” in un contesto complesso di tensioni commerciali transatlantiche.
L’intesa raggiunta tra Unione Europea e Stati Uniti prevede un tetto massimo del 15% sui dazi farmaceutici, includendo le misure dell’indagine in corso negli USA sul settore.
Cattani ha ringraziato il Governo italiano, in particolare il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro Antonio Tajani, per l’azione diplomatica che ha portato a questo risultato.
“La dichiarazione congiunta di oggi evita l’escalation commerciale e chiude una fase di incertezza”, ha dichiarato Cattani, sottolineando come l’accordo stabilisca “la volontà di liberare il potenziale delle economie e rafforzare ulteriormente l’alleanza economica e strategica tra UE e USA”.
Nonostante l’accordo rappresenti un passo avanti, il Presidente di Farmindustria ha evidenziato le criticità strutturali che penalizzano l’industria farmaceutica europea:
L’Europa sta perdendo posizioni nel settore farmaceutico mondiale a causa delle lentezze nell’accesso alle cure, delle restrizioni al finanziamento e di politiche che costituiscono “dazi auto-imposti”.
Il settore farmaceutico rimane strategico per l’UE, essendo primo per valore aggiunto, innovazione e saldo estero con +193 miliardi di euro nel 2024.
Cattani ha lanciato un appello urgente per proteggere la proprietà intellettuale, “incredibilmente penalizzata dalle proposte di revisione della legislazione UE”.
Le misure normative in discussione rischiano di compromettere la leadership globale delle aziende europee.
Il Presidente di Farmindustria ha identificato diverse priorità per il futuro. A livello europeo, Cattani chiede la correzione della direttiva sulle acque reflue, che impone costi eccessivi alle aziende, oltre alla revisione delle politiche che penalizzano l’economia farmaceutica e una maggiore attenzione alla competitività del settore.
Per quanto riguarda l’Italia, le priorità includono progressi nella prossima Legge di Bilancio, l’approvazione del Testo Unico della legislazione farmaceutica e la riduzione dei payback nel breve periodo per poi superarli nel medio termine.
“È ora di cambiare rotta immediatamente partendo proprio dal risultato di oggi”, ha concluso Cattani, esprimendo fiducia nella capacità del Governo italiano di continuare a “far valere gli interessi dell’Italia e dell’Europa” sia nell’agenda UE che nel processo di modernizzazione della governance nazionale.
L’industria farmaceutica italiana, che rappresenta un pilastro dell’economia nazionale, attende ora concrete misure per mantenere la propria competitività internazionale in un settore sempre più strategico per sicurezza, salute e crescita economica.