Antibiotico-resistenza. Ogni anno muoiono 700.000 persone resistenti agli antimicrobici

Il 18 novembre ricorre la Giornata europea della consapevolezza sugli antibiotici promossa dall’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) nell’ambito della Settimana che l’Organizzazione Mondiale della Sanità dedica ogni anno alla promozione dell’uso corretto e responsabile degli antimicrobici (“World Antimicrobial Awareness Week 2020”) e alla sensibilizzazione sul tema dell’antimicrobico-resistenza.

Secondo il report del Centro europeo per il controllo delle malattie, l’antibiotico-resistenza rimane uno dei grandi probemi di sanità pubblica in Europa. Il consumo di questi farmaci nel 2019 è rimasto sostanzialmente stabile (-0,4%) rispetto al 2018, ma segna un calo medio complessivo dell’1,5% in confronto al 2010. L’Italia è sempre tra i grandi consumatori, ma registra un calo dell’1,5% in un anno. Preoccupa invece l’aumento della resistenza per alcuni antibiotici di ultima linea, come la vancomicina, raddoppiata tra il 2015 e il 2019.

Il consumo medio di antibiotici nell’Unione europea è di 19,4 dosi ogni 1000 abitanti al giorno, con forti oscillazioni che vanno dalle 9,5 dosi dell’Olanda alle 34,1 della Grecia.

Tra le persone, l’Ecdc segnala un calo del consumo di antibiotici tra il 2010 e 2019 in 12 paesi, tra cui l’Italia (passata da 24,7 dosi del 2010 a 21,7 del 2019), insieme ad Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Germania, Lussemburgo, Norvegia, Slovenia, Spagna e Svezia, mentre è aumentato in 6 paesi (Bulgaria, Grecia, Islanda, Irlanda, Lettonia e Polonia).

Nel 2019 oltre la metà dei batteri E.coli e un terzo dei K. Pneumonie isolati sono risultati resistenti ad almeno un antibiotico. I valori più bassi di resistenza sono stati segnalati nei paesi dell’Europa del Nord, mentre quelli più alti nel Sud e nell’Est.

L’Onu ha denunciato che persone, piante e animali in tutto il mondo stanno morendo a causa di infezioni che non possono essere curate. La resistenza che si va sviluppando, ad un ritmo sostenuto, agli antimicrobici, che includono antibiotici, antivirali, antifungini e antiparassitari, è dovuta a molteplici fattori tra cui l’uso eccessivo di farmaci nell’uomo, nel bestiame e nell’agricoltura e la mancanza di accesso all’acqua pulita, ai servizi igienico-sanitari e all’igiene.

Le stime dell’Onu parlano di 700.000 persone che ogni anno muoiono a causa di infezioni resistenti agli antimicrobici e di innumerevoli animali malati che non rispondono al trattamento.

CORRELATI