Tosse cronica. Gefapixant riduce frequenza attacchi

Secondo i risultati di una analisi in pool degli studi registrativi COUGH 1 e 2, presentata nel corso del Congresso annuale dell’American Association of Allergy, Asthma & Immunology, tenutosi la scorsa settimane a Phoenix, i pazienti affetti da tosse cronica refrattaria o di causa non accertata, trattati con gefapixant, antagonista del recettore P2X3, mostrano riduzioni consistenti della frequenza degli attacchi tussivi.

Gefapixant è un antagonista selettivo del recettore P2X3. Si ritiene che l’attivazione eccessiva di questi recettori si associ all’ipersensibilizzazione dei neuroni sensitivi.

L’ipersensibilizzazione neuronale delle vie aeree respiratorie e dei polmoni, stimolata da insulti o cause infettive, può innescare il bisogno frequente, persistente ed esasperato a tossire.

Gefapixant è uno degli antagonisti del recettore P2X2 attualmente in fase di sviluppo clinico per il trattamento della tosse cronica refrattaria inspiegabile, ma è il primo ad aver completato degli studi di fase 3.

Si definisce cronica una tosse di durata superiore alle 8 settimane. La prevalenza di questo disturbo è stimata pari al 10% della popolazione generale adulta a livello globale. Inoltre, nel 46% di questi casi, non è possibile individuare una causa di questo disturbo, nonostante un’approfondita indagine diagnostica.

La tosse cronica refrattaria è una tosse che persiste nonostante il trattamento delle comorbilità presunte responsabili della sua insorgenza. Quella cronica inspiegabile è una tosse non associata a comorbilità che contribuiscono alla sua insorgenza anche dopo valutazione clinica.

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