Test rapidi in farmacia. Puglia ancora in stand-by

Ancora tutto fermo in Puglia relativamente alla possibilità, da parte delle farmacie, di eseguire i tamponi rapidi antigenici, un servizio già attivo da oltre un mese in regioni come il Lazio, la Lombardia, il Piemonte e il Veneto.
Già a dicembre sembrava che la Giunta regionale fosse pronta a deliberare positivamente rispetto all’esecuzione dei test, velocizzando in questo modo l’attività di screening per il Covid-19. Un’intesa tra Federfarma , Ordine dei Farmacisti e Regione Puglia che purtroppo tarda a decollare penalizzando soprattutto i cittadini. Il test antigenico rapido infatti costa meno, è più veloce (30-60 min) e non necessita di personale specializzato.
A differenza dei test molecolari, come si legge sul sito dell’ISS, i test antigenici rilevano la presenza del virus non tramite il suo acido nucleico (RNA) ma tramite le sue proteine (antigeni). Per questo comunemente viene anche chiamato test antigenico. L’affidabilità non è ancora paragonabile a quella dei test molecolari e la positività in alcuni contesti può richiedere la conferma del test molecolare.

Un ritardo però non più accettabile. Così gli esponenti di Forza Italia in Consiglio Regionale e in Parlamento, hanno attaccato pubblicamente la Giunta guidata da Michele Emiliano.

“Ci domandiamo – dichiarano i rappresentanti delle forze di opposizione – come sia possibile che le altre Regioni stiano operando in questa direzione da tempo, ma in Puglia siamo ancora a zero. Eppure, non sembra difficile programmare la piattaforma informatica per la segnalazione dei risultati dei tamponi! A questo punto, ci aspettiamo delle risposte precise e dei chiarimenti in merito a questo ingiustificabile ritardo da parte del governo regionale”.

C’è infine la questione vaccino. I farmacisti che dovrebbero effettuare i tamponi rapidi in farmacia, chiedono di essere considerati a tutti gli effetti come operatori sanitari ed essere pertanto vaccinati come categoria a rischio contagio.

Christian Petrelli

CORRELATI