Prevenzione cardiovascolare per le donne: la farmacia diventa presidio di salute territoriale
Oltre 2300 donne tra i 40 e i 60 anni sottoposte gratuitamente a screening cardiovascolare in farmacia. Il risultato? Nove su dieci presentano almeno un fattore di rischio, con anomalie all’elettrocardiogramma in più di un terzo dei casi.
Sono questi i principali dati emersi dalla seconda edizione di “Cuore in Farmacia“, campagna di prevenzione dedicata alla salute cardiovascolare femminile realizzata da Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma tra giugno e luglio 2025.
L’iniziativa ha coinvolto 234 farmacie distribuite in sei regioni italiane (Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Campania e Puglia), offrendo alle partecipanti un percorso completo con misurazione della pressione arteriosa, analisi antropometriche, elettrocardiogramma con referto in telemedicina e profilo lipidico.
I numeri raccolti rivelano un quadro preoccupante ma non privo di segnali positivi. Sulla base di trenta parametri analizzati, che comprendono misurazioni cliniche, patologie pregresse e stili di vita, il novanta percento delle donne presenta almeno un fattore di rischio cardiovascolare.
Più nel dettaglio, il 37,4% mostra anomalie all’elettrocardiogramma, principalmente legate al ritmo cardiaco e alla conduzione intraventricolare.
Tra queste, quasi un quarto è in sovrappeso e oltre il tredici percento in condizione di obesità.L’analisi del profilo lipidico offre un quadro contrastante.
Se da un lato i valori di colesterolo HDL risultano protettivi nell’87% dei casi e i trigliceridi nella norma per oltre tre donne su quattro, dall’altro emerge una criticità significativa per il colesterolo LDL:
Solo il 45% delle partecipanti presenta valori ottimali inferiori a cento milligrammi per decilitro.
A questi dati si aggiungono fattori di rischio modificabili che dipendono dagli stili di vita. La sedentarietà riguarda oltre la metà delle donne esaminate, mentre quasi una su tre fuma.
Particolarmente allarmante è il dato relativo all’aderenza terapeutica: tra le donne già in trattamento antipertensivo, il 29% continua a mostrare valori pressori elevati, segnalando possibili problemi nell’efficacia della cura o nella costanza nell’assunzione dei farmaci.
“La campagna conferma che una parte significativa della popolazione femminile convive con fattori di rischio multipli”, dichiara Francesca Moccia, Vice Segretaria Generale di Cittadinanzattiva.
“Allo stesso tempo, i dati positivi mostrano come la prevenzione funzioni, se sostenuta da informazione, screening accessibili e monitoraggio costante.”
Moccia sottolinea inoltre il valore dell’iniziativa nel mettere in evidenza il ruolo delle farmacie di comunità come presidi di prossimità, capaci di intercettare bisogni sommersi e favorire l’accesso a percorsi di prevenzione di genere.
Marco Cossolo, presidente di Federfarma, evidenzia come l’iniziativa consolidi “il ruolo della farmacia dei servizi nella prevenzione sul territorio. La farmacia è il presidio sanitario più vicino al cittadino, soprattutto nei piccoli centri, dove accedere ai servizi sanitari è più difficoltoso.” Cossolo sottolinea il valore aggiunto dell’approccio basato sulla medicina di genere: “Le donne vengono in farmacia per le esigenze di salute di tutta la famiglia, spesso trascurando le proprie.
Con questa campagna le farmacie hanno voluto contribuire all’equità di accesso, territoriale e di genere, a prestazioni sanitarie fondamentali.”
Il report pubblicato da Cittadinanzattiva contiene anche proposte concrete rivolte ai diversi attori del sistema sanitario. Alle istituzioni viene chiesto di rafforzare le iniziative di prevenzione cardiovascolare rivolte alle donne e di creare le condizioni per una maggiore collaborazione multiprofessionale, a partire dalla messa a regime del Fascicolo Sanitario Elettronico. Alla rete delle farmacie è diretta la richiesta di ampliare i servizi di telemedicina, soprattutto nelle aree interne del Paese.
Alle organizzazioni civiche e dei pazienti viene raccomandata una maggiore attività di sensibilizzazione attraverso programmi di educazione sanitaria.
Ai cittadini, infine, il consiglio di cogliere le opportunità di screening, adottare corretti stili di vita e aderire con costanza alle terapie prescritte.