Ministero della salute. Al via i lavori per la definizione del Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025

Riduzione delle principali disuguaglianze sociali e geografiche che si osservano nel Paese, definizione di indicatori omogenei, misurabili e robusti collegati al monitoraggio dei Lea, azione proattiva mirata a intercettare i bisogni di salute. Sono queste alcune delle linee prioritarie per il nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025, frutto di un primo incontro che si è tenuto il 26 settembre 2018 presso il Ministero della Salute tra i rappresentanti del Ministero e le Regioni. “Nel corso dell’incontro – si legge in una nota del ministero -è stata ribadita l’importanza del Piano quale documento strategico di programmazione in ambito di prevenzione e sottolineato il valore delle azioni ad oggi portate avanti dalle Regioni per la salute e il benessere della popolazione. Il nuovo PNP, inoltre, spingerà maggiormente sulla valutazione di efficacia e sulla sostenibilità, anche attraverso la scelta condivisa, all’interno dei macro-obiettivi, di azioni/interventi riconosciuti come costo-efficaci, anche tenendo conto dei nuovi LEA della prevenzione (DPCM 12 gennaio 2017), per favorirne la messa a sistema e la ampia copertura regionale. Ciò potrà permettere l’individuazione di alcuni indicatori omogenei, misurabili e “robusti”, rafforzando il collegamento del monitoraggio del Piano con gli strumenti di valutazione dei LEA”. “Nell’ambito della prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili si cercherà di assicurare una maggiore integrazione con il Piano Nazionale Cronicità (PNC) per diminuire la pressione dei fattori di rischio sull’incidenza e la severità delle malattie croniche e per una più appropriata e completa applicazione dei percorsi assistenziali delle malattie croniche e della fragilità. Approccio di genere e investimento ulteriore sul benessere dell’infanzia e dell’età evolutiva, raccordo con altri piani di settore, coinvolgimento delle cure primarie anche in termini di programmazione nonché di valutazione degli interventi, formazione e migliore utilizzo delle diverse figure professionali, efficiente allocazione delle risorse e rendicontazione del loro utilizzo sono altri aspetti affrontati che saranno approfonditi nel prosieguo dei lavori. Infine, il tema di una governance multilivello della prevenzione che sia in grado cioè di promuovere una compartecipazione sinergica tra gli interlocutori centrali, regionali, aziendali e gli attori che concorrono al raggiungimento degli obiettivi di salute, per lo sviluppo di politiche intersettoriali, in coerenza con la strategia di Health in all policies”, continua il documento. “Il Piano – conclude il ministero – rafforzerà l’azione proattiva per essere sempre più in grado di intercettare il bisogno di salute dei cittadini e superare l’ottica basata sull’offerta. Proprio per questo, un elemento importante per coinvolgere le persone nella gestione della propria salute, saranno le azioni di promozione di un approccio finalizzato all’empowerment degli individui e delle comunità”.

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