Incentivi fiscali 2026: nuove opportunità per l’automazione in farmacia

Articolo pubbliredazionale

La farmacia italiana si trova di fronte a sfide sempre più complesse: l’aumento costante delle referenze da gestire, la riduzione del numero di farmacisti disponibili sul mercato, la necessità di fornire nuovi servizi alla persona e l’esigenza di presidiare più canali contemporaneamente.
In questo scenario, l’automazione dei processi rappresenta non più un’opzione, ma una necessità strategica.
E proprio sul fronte degli incentivi per l’acquisto di tecnologie innovative si profila all’orizzonte una svolta significativa: la bozza della Legge di Bilancio 2026 prevede infatti importanti modifiche al sistema di agevolazioni fiscali, con il ritorno dell’iperammortamento e nuove opportunità di accesso al credito.

Dal credito d’imposta all’iperammortamento: cosa cambia
Negli ultimi anni, il sistema degli incentivi per l’industria 4.0 ha subito diverse trasformazioni. Dal 2020 al 2025, le imprese hanno potuto beneficiare di un credito d’imposta che ha oscillato tra il 50% del 2021 e il 20% attuale, utilizzabile in tre anni per compensare imposte e contributi.
La novità principale per il 2026 riguarda il ritorno al meccanismo dell’iperammortamento, che prevede una maggiorazione del 180% per i beni strumentali 4.0.
A questa misura si affianca la possibilità di ottenere un ulteriore bonus green del 40%, che porta l’iperammortamento complessivo al 220% per investimenti che rispettano criteri di sostenibilità energetica.

Le differenze tra credito d’imposta e iperammortamento
I due meccanismi presentano caratteristiche diverse che è importante comprendere. Il credito d’imposta offre un vantaggio immediato e diretto, riducendo le imposte da versare e migliorando la liquidità aziendale nel breve periodo.
L’iperammortamento, invece, agisce sul reddito imponibile e il suo beneficio si diluisce nel tempo attraverso maggiori quote di ammortamento.
Per una farmacia che genera utili costanti, l’iperammortamento può risultare particolarmente vantaggioso perché la deduzione maggiorata riduce la base imponibile per più anni.
Tuttavia, è fondamentale che l’attività produca reddito sufficiente per assorbire le quote di ammortamento maggiorate, altrimenti il vantaggio fiscale viene semplicemente rinviato agli esercizi successivi.

La Nuova Sabatini: contributi sugli interessi per le PMI
Parallelamente agli incentivi 4.0, rimane attiva anche per il 2026 la cosiddetta “Nuova Sabatini“, una misura che consente alle piccole e medie imprese di accedere a finanziamenti agevolati per l’acquisto di beni strumentali.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy eroga infatti un contributo in conto interessi che copre, in via convenzionale, il 3,575% per investimenti in tecnologie legate alla transizione 4.0.
Il contributo viene solitamente erogato entro 60-120 giorni dalla richiesta e si calcola su un finanziamento convenzionale di cinque anni.
Questa misura è cumulabile con gli incentivi dell’industria 4.0 e con il credito d’imposta ZES Unica per le regioni del Sud Italia, offrendo così un pacchetto di agevolazioni particolarmente interessante.

ZES Unica: opportunità specifiche per il Mezzogiorno
Le farmacie situate nelle regioni del Sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Molise, Puglia, Umbria, Sardegna e Sicilia) possono beneficiare di un ulteriore incentivo attraverso il credito d’imposta ZES Unica.
Questa misura, prorogata fino al 2028, offre un credito d’imposta utilizzabile in compensazione fino al 60% dell’investimento ammissibile.
La ZES Unica è cumulabile con gli altri incentivi, ma richiede investimenti di almeno 200.000 euro e prevede un obbligo quinquennale di mantenimento dei beni acquistati e della loro destinazione all’attività d’impresa.

Automazione in farmacia: quando conviene davvero
L’introduzione di sistemi di automazione, come i robot per la gestione del magazzino, rappresenta un investimento significativo ma con ritorni misurabili.
Studi di settore hanno evidenziato che le farmacie dotate di automazione registrano mediamente un aumento del sell-out del 3,5% in unità e del 4% in valore, con un incremento del 30% del tempo a disposizione del team per attività a maggior valore aggiunto.
I vantaggi dell’automazione vanno oltre l’aspetto economico: migliore gestione dello spazio, riduzione degli errori, controllo più efficiente delle scadenze, possibilità di ampliare l’offerta di servizi ai cittadini.
In un contesto in cui la farmacia è sempre più chiamata a svolgere un ruolo di presidio sanitario territoriale, liberare tempo dalle attività ripetitive significa poter dedicare maggiori risorse alla relazione con il paziente.
Aziende specializzate come BD Rowa, che vanta oltre 1.300 installazioni in Italia e 16.000 nel mondo, offrono soluzioni che vanno dai sistemi compatti per piccole farmacie fino a configurazioni più articolate per realtà di maggiori dimensioni.
L’importante è valutare attentamente il proprio modello di business e le prospettive di crescita.

Come valutare l’investimento
Prima di procedere con un investimento in automazione, è fondamentale effettuare alcune valutazioni:

• Analizzare il volume di referenze gestite e l’andamento del fatturato;
• Calcolare il tempo attualmente dedicato alla gestione manuale del magazzino;
• Valutare la disponibilità di spazio in farmacia;
• Verificare la capienza fiscale per assorbire le deduzioni dell’iperammortamento;
• Confrontare le diverse opzioni di finanziamento disponibili;
• Consultare il proprio commercialista per ottimizzare l’utilizzo degli incentivi.

Il 2026 potrebbe rappresentare un momento particolarmente favorevole per chi sta valutando questo tipo di investimento, grazie alla combinazione di diverse misure agevolative.
Tuttavia, come insegna la storia degli incentivi degli ultimi dieci anni, le percentuali e le modalità cambiano frequentemente: dal 250% dell’iperammortamento del 2017-2018 si è passati al 20% del credito d’imposta del 2023-2025.
Attendere non sempre si rivela la strategia vincente: l’importante è valutare la propria situazione specifica, le esigenze operative e la capacità di investimento, sfruttando al meglio le opportunità che il contesto normativo offre nel momento presente.

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