In aumento l’uso dei farmaci per la dipendenza da alcol
Otto milioni e 600mila consumatori a rischio, 68mila persone alcoldipendenti prese in carico dai servizi alcologici, 4575 incidenti stradali rilevati soltanto da Polizia e Carabinieri.
Questi alcuni dati contenuti nella Relazione al Parlamento sugli interventi realizzati nel 2018 in materia di alcol e problemi ad esso correlati, trasmessa dal ministro della Salute, Giulia Grillo, alle Camere lo scorso 29 aprile.
Inoltre, dai dati elaborati e rappresentati dall’Agenzia Italiana del Farmaco, l’andamento generale dei consumi e della spesa a carico del SSN registra un aumento nel 2017, rispettivamente del 5% e 8%, rispetto all’anno precedente e si concentra per la maggior parte nell’ambito dell’assistenza non convenzionata.
Attualmente in Italia sono approvati per il trattamento della dipendenza alcolica sei farmaci: disulfiram, acamprosato, naltrexone cloridrato, sodio oxibato, metadoxina e nalmefene. Queste molecole differiscono tra loro per il differente meccanismo d’azione, che si riflette poi sulle specifiche dell’indicazione terapeutica, oltre alla diversa modalità di erogazione e rimborsabilità.
Il disulfiram è un medicinale che presenta una lunga storia d’uso. L’interferenza del farmaco con il metabolismo dell’alcol causa il manifestarsi di sintomi sgradevoli durante l’assunzione dell’alcol e pertanto tale medicinale viene utilizzato come coadiuvante nella disassuefazione da alcol.
L’acamprosato, derivato sintetico della taurina e strutturalmente simile all’acido gamma-amino-butirrico, agisce riducendo la trasmissione glutaminergica e modulando l’ipereccitabilità neuronale durante l’astinenza alcolica.
La metadoxina, molecola che presenta un meccanismo d’azione multitasking, agisce riducendo i livelli di alcol nel circolo sanguigno, proteggendo i tessuti dall’azione lesiva dell’alcol, oltre ad esercitare un’azione centrale sul sistema GABA-ergico, riducendo il desiderio compulsivo e aggressivo e migliorando quindi le relazioni sociali del soggetto.
Il sodio oxibato, noto come il sale sodico dell’acido gamma-idrossi-butirrico, è impiegato come coadiuvante nel controllo della sindrome di astinenza da alcol etilico e nella fase iniziale e/o nel trattamento prolungato della dipendenza alcolica.
Il nalmefene é il primo antagonista oppioide derivato dal naltrexone, approvato per la disassuefazione dalla dipendenza da alcol congiuntamente alla terapia psicologico-comportamentale, con l’obiettivo dell’astinenza completa.
Il naltrexone, antagonista oppioide orale a lunga durata d’azione, inibisce gli effetti di gratificazione indotti dall’alcol. Per la sua alta selettività recettoriale è autorizzato, oltre che per il trattamento della dipendenza alcolica, anche per il trattamento della dipendenza da oppiacei.
Per il trattamento dell’astinenza da alcol e delle sintomatologie alcol correlate vengono utilizzate anche altre classi di farmaci, come antipsicotici, antidepressivi e antiepilettici nonché le benzodiazepine.
Infine, nell’anno 2017, attraverso il canale delle farmacie territoriali, sono state dispensate circa 2 milioni di dosi di medicinali utilizzati per il trattamento della dipendenza alcolica.
Come per gli anni precedenti, i prodotti medicinali a base di disulfiram detengono il primato dei consumi con l’83% sul totale delle prescrizioni, seguiti dall’acamprosato e dal naltrexone concorrenti rispettivamente con un consumo minimo del 10% e del 6,5%. Anche i medicinali a base del naltrexone continuano a registrare un lieve incremento dei consumi (+1,9%).