Fda approva finerenone per lo scompenso cardiaco con frazione di eiezione ventricolare sinistra

La Fda ha recentemente approvato una nuova indicazione terapeutica per finerenone, antagonista non steroideo del recettore dei mineralcorticoidi (MRA), destinato ora anche ai pazienti con scompenso cardiaco con frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF) pari o superiore al 40%.

Finerenone era stato originariamente approvato dall’Fda nel 2021 per la riduzione del rischio di morte cardiovascolare, ospedalizzazione per scompenso cardiaco, infarto miocardico non fatale, peggioramento della funzione renale e progressione verso malattia renale allo stadio terminale nei pazienti adulti con nefropatia cronica (CKD) associata a diabete di tipo 2.

In questo contesto, finerenone ha rappresentato una valida opzione per i pazienti ad alto rischio cardio-renale, dimostrandosi capace di interferire selettivamente con l’azione del recettore dei mineralcorticoidi, modulando in modo favorevole i processi infiammatori e fibrotici a livello renale e cardiovascolare.

Finerenone agisce infatti come antagonista selettivo non steroideo del recettore dei mineralcorticoidi (MRA), bloccando l’attivazione patologica di questo recettore da parte dell’aldosterone e contribuendo così a ridurre infiammazione, fibrosi e rimodellamento a livello cardiaco e renale, fattori patogenetici centrali nella progressione delle malattie cardio-renali.

Inoltre, finerenone è oggetto di ulteriori studi clinici in combinazione con altre terapie cardiovascolari e renali per valutare il potenziale beneficio su outcome a lungo termine in popolazioni di pazienti complessi e multimorbidi. Se i risultati futuri confermeranno i dati emersi finora, finerenone potrebbe consolidare la sua posizione come uno degli MRA di nuova generazione di riferimento nella pratica clinica contemporanea.

CORRELATI