Farmacie rurali e Pnrr: via libera a 212 progetti, ma le adesioni restano sotto le attese

Il consolidamento delle farmacie nelle zone rurali italiane attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza segna un ulteriore passo avanti, ma mantiene un’andatura inferiore alle previsioni.
Il recente provvedimento ha dato il via libera a oltre 200 nuove strutture farmaceutiche.

L’analisi delle candidature pervenute ha riguardato 329 richieste di accesso ai finanziamenti europei. Il vaglio tecnico ha portato a un bilancio articolato: mentre una parte consistente ha ricevuto l’approvazione, un centinaio di proposte non ha superato i controlli di ammissibilità.
Alcune istanze sono state escluse per ragioni formali, altre invece sono state abbandonate volontariamente dai richiedenti.
Dal punto di vista economico, questo secondo pacchetto di approvazioni mobilita risorse per circa 4,8 milioni di euro. Una cifra che, unita agli stanziamenti precedenti di oltre 18 milioni, porta l’investimento complessivo attorno ai 23 milioni.
Un dato che evidenzia come la dotazione originaria di 100 milioni sia stata finora utilizzata in misura molto limitata.

L’intervento europeo aveva fissato come traguardo il coinvolgimento di 2000 farmacie situate in territori con popolazione ridotta. Ad oggi, considerando sia la prima tornata di assegnazioni sia quella attuale, gli esercizi farmaceutici coinvolti superano di poco le 1.100 unità.
Un risultato che rappresenta circa la metà dell’ambizione originaria del programma.

Gli operatori inclusi nella graduatoria riceveranno una comunicazione ufficiale con l’indicazione dei passaggi successivi. Tra questi, la presentazione di documentazione specifica come garanzie bancarie e dichiarazioni sulla tracciabilità delle spese.
Il termine per completare questa fase è di un mese dalla comunicazione ricevuta. Solo dopo ulteriori verifiche tecniche e amministrative arriverà l’effettivo trasferimento delle somme.
L’iniziativa si inquadra nella strategia nazionale per valorizzare i servizi sanitari territoriali, con particolare attenzione agli insediamenti di dimensioni minori.

Le scadenze del bando hanno subito più spostamenti nel corso dell’anno, con l’ultimo termine fissato a fine dicembre. Rimane quindi da valutare l’impatto delle domande arrivate dopo l’estate, che potrebbero modificare il quadro complessivo del programma.

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