Farmacia indipendente: Per favore almeno dite una cosa di sindacale, reagite!

“Vitamina D e Nota 96, mancano indicazioni. È caos tra i farmacisti……., così recita la ‘testa’ di un nostro giornale di categoria molto, ma molto vicino all’attuale dirigenza, ed il che è tutto dire. Ma le anomalie non si fermano solo al titolo di testa, quanto piuttosto alla circolare pervenuta nelle Associazioni Provinciali, la quale, in data e con la data 28 ottobre 2019, annuncia un provvedimento che avrebbe avuto valenza il giorno precedente, e tutto questo senza minimamente preoccuparsi dell’oggettivo caos che si sarebbe creato”.

È quanto lamenta Farmacia Indipendente in un comunicato rivolto ai vertici di Federfarma.

“La federazione dei Medici di Medicina Generale, la FIMG, – continua il comunicato – ha inviato lettere di fuoco contro questo provvedimento e non alcune righe di ‘supplica’ di una sanatoria per l’evidente ‘buco’ normativo-finanziario che inevitabilmente si sarebbe creato e per colpa certamente non nostra”.

“Anche perché il “buco” di cui sopra, andrà a dover essere ancor più evidentemente riempito con i nostri soldini per gli addebiti che si andranno ovviamente a ripercuotere a livello provinciale”.

Inoltre, Farmacia indipendente elenca una serie di situazioni accadute negli ultimi tempi: “l’assurdo sindacale è che sono trascorsi solo pochi giorni da un altro caos pari al precedente, e cioè quello dei prodotti omega3, a tutto oggi risolto con il solito sistema del ‘turare un buco per lasciarne scoperti due’, e soprattutto lasciando ancora una volta alle abilità sindacali provinciali le risoluzioni dei pastrocchi romani……..”.

“Per non parlare poi di quella fulgida remunerazione che, quasi quasi, pensavamo fosse stata già siglata e vigente senza che ce ne fossimo accorti, e di cui invece ad oggi giunge notizia che non si hanno notizie …….. o dei cenni di fonte Ministeriale di possibile copertura di fondi per l’acquisto per i Medici di Medicina Generale di strumentazione esattamente sovrapponibile a quella destinata alle Farmacie territoriali per l’attuazione della “Farmacia” dei servizi”, con l’unica differenza che la Farmacia quella o quelle strumentazioni deve pagarle di tasca propria”.

“Certo ben si comprende come tra case della salute, infermieri di “famiglia” controllori dei pazienti per una corretta assunzione dei farmaci, MMG dispensatori di servizi ai fini di una sempre più corretta diagnosi, farmaci introvabili ma con istituzioni governative che invece garantiscono la “trovabilità” (licenza poetica), non si riesce bene a capire se il nostro futuro sarà solo quello di “arruolare” e far riempire questionari su questionari ai pazienti, che a questo punto non verranno più in Farmacia, oppure partecipare insieme ai centri commerciali, alle banche, alle fiere di paesi e città alla caccia al diabetico, da esporre poi come una sorta di trofeo per dire magari……questo lo ho trovato io….” .

Infine, Farmacia Indipendente ricordando un vecchio film di Nanni Moretti, supplica i vertici di federfarma di reagire:” Per favore reagite, dite una cosa di sindacale, almeno dite una cosa che quanto meno ci illuda di avere qualcuno che ci rappresenti e ci tuteli”.

“Ma a fronte di tutti questi pastrocchi, e considerando che qualunque disposizione venga approvata nelle capitoline assemblee necessita poi di vero lavoro in sede regionale per un eventuale recepimento, non sarebbe il caso di far restare in sede provinciale le somme destinate mensilmente all’associazione nazionale?” conclude il comunicato.

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