Farmaci anticoagulanti ad azione diretta: fine dei Piani Terapeutici
L’istituzione della nota 97 AIFA sulla rimborsabilità dei DOACs genera un’importante opportunità, da non intendersi
come un obbligo, ma solo come un’ulteriore opzione nelle mani del Medico di Medicina Generale, che potrà farne
uso se sarà in un contesto di assoluta sicurezza, ossia con formazione adeguata e con confidenza con il farmaco e con
il paziente.
“La nota 97 rappresenta una significativa inversione di tendenza, che produrrà risultati anche nel medio termine –
commenta il Prof. Claudio Cricelli, Presidente SIMG – Nei prossimi mesi, i Medici di famiglia acquisiranno
dimestichezza con molteplici farmaci finora a loro poco noti; a tutti i cittadini, invece, sarà consentito di usufruire di
terapie cui non tutti potevano accedere. Il compito della Medicina Generale italiana adesso è di aggiornare tutti i suoi
interpreti con gli strumenti e le risorse professionali a disposizione per recuperare i ritardi della presa in carico”.
Questa decisione rappresenta una svolta dell’AIFA sui Piani Terapeutici. L’istituzione della nota 97 AIFA sulla
rimborsabilità dei DOACs infatti, ha sancito la rimborsabilità dei farmaci anticoagulanti ad azione diretta attraverso
una procedura semplificata: non è più necessario un piano terapeutico dello specialista, ma diventa sufficiente la
compilazione di una scheda molto semplice da parte del Medico di Medicina Generale o dello specialista stesso.
Ciò implicherà una gestione integrata del paziente: l’impostazione della terapia sarà fatta il più delle volte dallo
specialista, ma in alcuni casi anche dal MMG, che opzionalmente e responsabilmente potrà farsi carico anche della
prima prescrizione. In entrambi i casi, il Medico di Medicina Generale seguirà il paziente nel follow up
confrontandosi con lo specialista nei momenti di criticità (ad esempio per una riduzione della dose). Ciò implicherà
un più ampio flusso di informazioni e minori impegni per i pazienti.
“Questo provvedimento genera alcuni vantaggi per tutti gli attori coinvolti – sottolinea Damiano Parretti,
responsabile nazionale SIMG area della cronicità – Anzitutto, dal punto di vista organizzativo, il paziente non è
costretto a effettuare molteplici spostamenti, un guadagno ancor più significativo in un momento come questo in cui la
frequentazione di determinati luoghi potrebbe generare rischi di contagio. Anche gli ambulatori specialistici, non più
oberati di pratiche in parte sono amministrative, ne traggono vantaggio: guadagnano tempo e possono dedicarsi ad
attività più centrali per i loro pazienti. Il terzo elemento positivo è che il Medico di Medicina Generale si riappropria
della presa in carico del paziente: dato che è proprio questa la figura che deve gestire il paziente, tanto vale che se ne
faccia carico anche per questi aspetti”.
“Viene così a cadere l’assurdo malinteso che i medici di medicina generale dovessero avere, da una parte, la competenza
per la gestione longitudinale di questi pazienti (quasi sempre comorbidi e in politerapia) di fronte a modificazioni
cliniche, patologie intercorrenti, necessità di manovre invasive o chirurgia, effetti collaterali o interferenze
famacologiche, ma al tempo stesso non potessero avere la stessa competenza per impostare tale terapia in modo
appropriato – evidenzia il Prof. Claudio Cricelli – La SIMG da sempre ha espresso una posizione contraria ai piani
terapeutici per i farmaci di utilizzo territoriale, legati a dinamiche prevalentemente economiche ma espressione di
arretratezza nelle decisioni normative, non in linea con gli altri Paesi europei, e accoglie quindi con favore questa
delibera AIFA, sottolineando l’auspicio che alla liberalizzazione prescrittiva dei DOACs dovrà necessariamente seguire a
breve anche analogo provvedimento di abolizione del piano terapeutico anche riguardo ai farmaci antidiabetici e ai i
farmaci per la BPCO, ancora vincolati dalla limitazione prescrittiva. La Scuola di Alta Formazione della SIMG, anche in
considerazione di queste modifiche normative, ha già predisposto un piano formativo strutturato per i medici di
medicina generale, nell’ottica di migliorare la competenza e l’appropriatezza gestionale e terapeutica”.