Bambini prematuri: gli antibiotici possono causare danni alla flora batterica

Secondo uno studio condotto da un’equipe di ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis, gli antibiotici ricevuti dai bambini prematuri nella prime settimane di vita possono causare danni collaterali di lunga durata alla flora batterica intestinale in via di sviluppo.

Infatti, la ricerca ha rilevato che un anno e mezzo dopo aver lasciato l’unità di terapia intensiva neonatale, le conseguenze dell’esposizione precoce agli antibiotici rimangono. Rispetto ai bambini sani nati a termine che non avevano ricevuto antibiotici, i microbiomi dei nati prematuri contenevano più batteri associati alla malattia, meno specie tipiche di un buono stato di salute e più batteri resistenti agli antibiotici.

I risultati dello studio suggeriscono che l’uso di antibiotici nei prematuri dovrebbe essere personalizzato con molta attenzione in modo da ridurre al minimo le alterazioni del microbioma intestinale, e che così facendo si potrebbe ridurre il rischio di problemi di salute più avanti nella vita.

“I batteri che hanno maggiori probabilità di sopravvivere al trattamento antibiotico non sono quelli che in genere associamo con un intestino sano”, ha spiegato l’autore senior Gautam Dantas.

“La composizione del microbioma intestinale è praticamente impostata dall’età di 3 anni, e poi rimane abbastanza stabile. Quindi, se i batteri sbagliati prendono piede in età precoce, potrebbero restare nell’organismo per molto tempo. Uno o due cicli di antibiotici nelle prime due settimane di vita potrebbero comportare conseguenze anche all’età di 40 anni”, ha concluso lo scienziato.

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