Antitrust: contro le parafarmacie trattamento iniquo
Si è svolta martedì 2 luglio, a Montecitorio, la relazione annuale dell’Autorità Garante della concorrenza e del Mercato in cui particolare attenzione è stata data al canale Parafarmacie, sia in materia di sviluppo della concorrenza nel settore, sia in particolare in materia di servizi riguardanti le prestazioni sanitarie e il convenzionamento delle stesse ai fini della vendita di dispositivi medici e alimenti speciali.
È quanto riporta una nota congiunta del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti e della Federazione Nazionale Parafarmacia Italiana.
A tal proposito – riferisce la nota – l’Agcm ha rilevato ancora una volta che le singole regioni adottano prassi differenziate sottolineandone la lesività sul piano concorrenziale. Parere inviato già alle varie regioni nel settembre 2018, ma che ancora oggi è ignorato e ha portato di fatto ad una condizione di disparità concorrenziale per le Parafarmacie.
“La concorrenza è infatti essenziale non solo per il buon funzionamento del sistema economico ma anche della democrazia e rappresenta la chiave per assicurare un sistema economico e sociale che sia equo e non tolleri posizioni di monopolio o oligopolio che lascino indietro nessuno”. Questo, in sintesi, l’intervento del Presidente della Camera Roberto Fico presente all’evento.
Parole che hanno introdotto la relazione annuale del nuovo Presidente dell’Antitrust Roberto Rustichelli, per cui la cultura della concorrenza rimane una formidabile leva per lo sviluppo del Paese.
“Il capitolo dedicato alle parafarmacie non può essere ancora ignorato – spiegano Davide Gullotta e Vincenzo Devito – le regioni debbono abbandonare vecchie logiche corporative e guardare agli interessi dei cittadini, quelli reali”.
Sulla base della relazione dell’Antitrust, le sigle firmatarie annunciano che “se questa situazione di discriminazione e ostracismo da parte delle regioni dovesse proseguire, sarebbero costretti a ricorrere ai Tribunali Amministrativi Regionali, nonchè aprire formale procedure presso la stessa Autorità in modo da tutelare gli interessi generali che poi sono quelli dei cittadini”.