Aifa: triptorelina sicura nel trattamento della disforia di genere
L’Agenzia italiana del farmaco, durante l’audizione in Commissione Sanità del Senato, si è espressa sul farmaco triptorelina, in risposta alle polemiche scatenate dal via libera alla prescrivibilità e rimborsabilità che l’Agenzia ha concesso lo scorso febbraio.
Il farmaco è una molecola in grado di agire sul sistema endocrino, utilizzata per il trattamento della disforia di genere negli adolescenti, ovvero la patologia per cui non ci si riconosce nel sesso di nascita.
“Anche se utilizzata off label – al di fuori delle indicazioni – in ragazzi che presentano disforia di genere, la tritptorelina, si dimostra sicura – ha spiegato Sandra Petraglia, direttore Ricerca e Sperimentazione Clinica dell’Aifa – per l’impiego in casi selezionati in cui l’identità di genere (disforia di genere) con diagnosi confermata da una equipe multidisciplinare e specialistica e in cui l’assistenza psicologica, psicoterapeutica e psichiatrica non sia risolutiva”.
“A seguito di alcune note ricevute da società scientifiche contrarie alla rimborsabilità del farmaco per l’indicazione nella disforia di genere, Aifa ha avviato una ulteriore ricognizione nella letteratura scientifica al fine di confermare alla data odierna il profilo beneficio/rischio favorevole emerso già nelle varie fasi precedenti di valutazione, ha sottolineato Petraglia.
“L’esame non ha apportato nuovi elementi significativi rispetto a quelli valutati nel corso del 2018″ e l’analisi delle segnalazioni, non ha evidenziato casi di reazioni avverse associate all’uso della triptorelina nella popolazione pediatrica, anche in riferimento a potenziali indicazioni off label”, ha chiarito la dirigente Aifa.
La tritorelina è un agonista del rilascio dell’ormone gonadotropico e agisce bloccando la secrezione delle gonadotoprine, ormoni che stimolano le gonadi e regolano quindi la secrezione degli ormoni sessuali.