Approvato in Conferenza Stato-Regioni il Piano Nazionale della Cronicità

Il 23 ottobre 2025, è stato sancito l’Accordo in Conferenza Stato Regioni, sul documento di aggiornamento del Piano Nazionale della Cronicità (PNC), alla cui definizione hanno collaborato il Ministero della Salute, le Regioni, l’ ISTAT, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS), esperti qualificati, Società scientifiche, Federazioni delle professioni sanitarie, Associazioni di pazienti.

Il PNC nasce, infatti, dall’esigenza di armonizzare a livello nazionale un nucleo di attività da porre in essere, per assicurare uniformità nell’erogazione dei servizi sul territorio, per l’assistenza ai pazienti cronici.

Il Piano è volto a migliorare il percorso complessivo di gestione delle patologie croniche, in termini di appropriatezza, empowerment e partecipazione dei pazienti, e a contenere i costi sanitari e sociali da esse determinati.
In particolare, si tratta di attivare l’integrazione delle risorse già esistenti che a vario titolo occorre governare, anche tenendo conto dei modelli organizzativi diffusi nei diversi ambiti regionali e locali, al fine di porre in essere le azioni e gli obiettivi indicati e raggiungere i risultati attesi nel percorso di gestione del paziente cronico.

Il controllo delle malattie croniche richiede un approccio multidisciplinare, con un ampio spettro di interventi coordinati a differenti livelli, per prevenirne l’insorgenza e assicurare la precoce presa in carico dei soggetti a rischio o già affetti da patologia, di rallentarne la progressione, anche con interventi comportamentali.
Il Piano vuole, quindi, indirizzare la gestione della cronicità verso un sistema virtuoso che realizzi tale integrazione, attraverso una progressiva transizione in un modello di rete.
Per ciascuna fase del percorso, sono previsti obiettivi, linee di intervento, risultati attesi, un razionale e le criticità correlate, definendo indicazioni e suggerimenti per favorire l’integrazione tra servizi e la collaborazione tra operatori.

Fonte: Ministero della Salute

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