Obesità: il ruolo cruciale della farmacia nella sensibilizzazione e nella presa in carico
I risultati della campagna “Obesità. Non ignorarla, affrontiamola insieme”, promossa da Cittadinanzattiva con Federfarma, offrono un quadro prezioso sul ruolo della farmacia nella gestione di questa patologia cronica.
Tra marzo e giugno 2025, oltre 1.500 farmacie e più di 5.500 cittadini hanno partecipato all’iniziativa, che ha messo in luce opportunità e criticità ancora aperte.
I dati presentati il 22 ottobre 2025 mostrano come, pur dichiarandosi informati nel 74% dei casi e riconoscendo l’obesità come malattia in due cittadini su tre, molti italiani continuino a sottovalutare il problema.
Quasi la metà degli intervistati si considera normopeso, mentre le rilevazioni oggettive indicano che circa il 60% della popolazione è in sovrappeso o obesa.
Ancora più preoccupante è la discontinuità terapeutica: oltre un terzo di chi ha iniziato un percorso lo ha interrotto per mancanza di risultati o difficoltà gestionali.
Dalla survey tra i farmacisti emergono ostacoli concreti. Molte farmacie non dispongono di spazi o risorse per un counseling approfondito, difficile da integrare nel normale servizio al banco.
A ciò si aggiunge la ritrosia dei pazienti ad affrontare l’argomento, spesso per imbarazzo o scarsa consapevolezza della propria condizione.
“Le farmacie hanno collaborato con convinzione a questa campagna, perché affronta una tematica molto attuale di forte impatto dal punto di vista sanitario, sociale ed economico” afferma Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale.
“L’obesità infatti è una patologia dalla quale derivano una serie di conseguenze negative per la condizione psico-fisica del paziente e quindi per la sostenibilità del Servizio sanitario.
Una situazione resa ancor più complessa, come emerge dall’indagine di Cittadinanzattiva, dal fatto che chi è affetto da obesità tende a nascondere o a non riconoscere la propria condizione.
Lo hanno sperimentato i farmacisti coinvolti nella campagna, che hanno riscontrato difficoltà di approccio al paziente e hanno dovuto affinare le proprie strategie di comunicazione per avviare il dialogo e svolgere le attività previste.
Attività che peraltro rientrano a pieno titolo tra i servizi cognitivi normalmente svolti dalla farmacia di comunità, ai fini della presa in carico e del monitoraggio del paziente cronico in collaborazione con gli altri professionisti della salute”.
Nonostante le difficoltà, la campagna conferma la farmacia come presidio strategico per la prevenzione e la gestione dell’obesità.
La capillarità territoriale, l’accesso immediato e il rapporto di fiducia consolidato consentono di intercettare precocemente situazioni a rischio, offrire orientamento verso percorsi di cura multidisciplinari e sostenere la continuità terapeutica.
Allo stesso tempo, la farmacia può contribuire a ridurre lo stigma, promuovendo una narrazione dell’obesità come malattia e non come fallimento personale.
Il riconoscimento dell’obesità come malattia cronica, sancito dalla Legge 741/2025, segna una svolta storica. Ora occorre dare attuazione concreta alla norma, con l’approvazione dei decreti applicativi, l’inclusione dell’obesità nei LEA e la definizione di percorsi di cura uniformi e accessibili.
Per consolidare il ruolo della farmacia, i farmacisti auspicano una maggiore integrazione con i medici di medicina generale, una formazione specifica sulle tecniche di comunicazione empatica e, dove possibile, la creazione di spazi dedicati al counseling e al monitoraggio.
L’esperienza di “Obesità. Non ignorarla, affrontiamola insieme” dimostra che la farmacia può essere protagonista nel contrasto a questa patologia complessa. Servono però strumenti, formazione e riconoscimento del valore professionale dei farmacisti.
Solo attraverso un impegno condiviso tra istituzioni, professionisti e cittadini sarà possibile trasformare la sensibilizzazione in un vero percorso di cura e inclusione.